Politica

Migranti, parla l’attivista per i diritti umani di destra: "Basta irregolari. Sì all'integrazione"

di Mirko Crocoli

Claudia Conte parla con Affari: in prima linea per il terzo settore e per l'immigrazione ma anche per l'empowerment femminile nel cinema e nelle arti

Sostenibilità. Lei è una convinta fautrice, sostenitrice e voce autorevole che si spende da tempo su questo argomento. Cos'è la sostenibilità per Claudia Conte?

Da anni con la mia Società Benefit Shallow mi occupo di sostenibilità attraverso la cultura, promuovendo le tematiche di Sviluppo Sostenibile e Responsabilità Sociale. L’Agenda ONU 2030 è una grande conquista. Non si possono perseguire ciecamente e cinicamente solo interessi economici, senza tener conto della “salute” del pianeta e delle persone, il benessere di un Paese non si può misurare solo con il Pil!

Il programma d’azione dell’Onu coinvolge 193 Paesi membri affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo: non solo ambientale, ma anche sociale, economica e di governance, che necessita della collaborazione di tutti (Stato, imprese, Terzo settore, singoli cittadini). Credo fortemente nel network virtuoso tra diversi stakeholder che possano coniugare le proprie specifiche sensibilità e prerogative al fine di creare un mondo migliore per le future generazioni.

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Tema estremamente delicato che è al primo posto tra i punti in Europa: l'immigrazione. Lei che è appena rientrata da Lampedusa, dove è stata in missione nell’hotspot con l’Unicef, che situazione ha trovato? Qual è il suo punto di vista ....e come - se potesse - gestirebbe l'intera problematica del flusso migratorio?

La situazione è molto complessa e deve essere gestita a livello sovranazionale. Fondamentali i Summit sull’Immigrazione che ci sono stati, ma è urgente ora un’assunzione di responsabilità e un’azione concreta di sostegno nei confronti dei paesi di primo ingresso come l’Italia. Da soli non riusciremo mai a risolvere il problema. 

Come sostiene il Ministro Matteo Piantedosi, priorità assoluta è la lotta ai trafficanti di esseri umani. Va bloccata l’immigrazione irregolare che foraggia le reti criminali, organizzate a livello transnazionale e ramificate nei Paesi di origine e in quelli di arrivo, che spesso finanziano anche il terrorismo internazionale. Importanti ma difficili sono gli accordi con i paesi di partenza come la Tunisia, che hanno economie al collasso e che vanno sostenuti anche per gestire meglio il fenomeno migratorio. Il governo parla di Piano Mattei, difficile non essere d’accordo anche se credo che una sua reale attuazione richieda molto tempo. Infine, sicuramente necessario che il sistema dei rimpatri degli irregolari avvenga in maniera rapida ed efficace e per fare questo servono più risorse da destinare alla sicurezza, alle forze dell’ordine. E allo stesso tempo potenziare i canali legali di ingresso e gestire in maniera strutturata la presenza a beneficio delle aziende che necessitano di manodopera.

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Per quanto riguarda l’hotspot di Lampedusa, che in passato versava in condizioni drammatiche, nonostante i continui sbarchi e la capienza limitata, oggi, con la gestione della Croce Rossa Italiana, mira a diventare baluardo di umanità. Arrivano ogni giorno tanti bambini, molti non accompagnati. Occupandomi da anni di diritti dei minori, insisto tantissimo sul fatto che dobbiamo tutelarli al massimo. Inoltre, con un tasso demografico bassissimo, dove ci sono più pensionati che bambini, rappresentano più che mai un’immensa risorsa. Abbiamo il dovere di aiutarli ad integrarsi nel nostro Paese, trasmettergli la nostra cultura, educazione e magari affidarli a tutte quelle famiglie che non hanno la fortuna di avere figli propri…

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