Politica
Beppe Grillo Presidente della Repubblica?
Beppe Grillo nel 2023 potrebbe candidarsi
Oggi il governo promulgherà un decreto legge con due misure fondamentali: il reddito di cittadinanza e la pensione quota 100, “le risorse ci sono” ha dichiarato infatti il premier Giuseppe Conte.
Al di là della retorica, si tratta per la prima volta dopo molti anni di promesse non mantenute, di un risultato concreto e tangibile frutto di una trasposizione, sempre assai difficile, del programma politico in legge. Una misura che cambierà l’esistenza di milioni di persone e non a chiacchiere.
E di questo va dato atto al governo, sia a Luigi Di Maio per il reddito di cittadinanza e sia a Matteo Salvini per la pensione a quota 100.
Due misure popolari, sociali, che aiutano veramente chi è in difficoltà e che danno il segno di un cambiamento reale dopo anni di aiuti in finanziaria ai poteri forti che non solo esistono, si chiamano banche e similari, ma sono ben pasciuti di soldi pubblici.
Ma spesso si dimentica che dietro Di Maio (e questo va a suo onore) c’è un signore, Beppe Grillo, che è stato l’ideatore di tutto questo insieme ad un grande sognatore, Gianroberto Casaleggio. Lo ha fatto in maniera totalmente non convenzionale, come lo può fare un artista, ma i risultati ci sono e sono sotto gli occhi di tutti.
E i grandi soloni tipo Matteo Renzi cosa hanno fatto?
Una misura pro impiegati da 80 € sottraendoli, tra l’altro, ai più bisognosi. Questi sono i fatti.
Ma Beppe Grillo, caso più unico che raro nella politica, ha fatto veramente un passo indietro.
Si è ritagliato solo un ruolo di garante del Movimento, lasciando a Di Maio e Di Battista il ruolo di attori principali ed allora perché non pensare che nel 2022, cioè fra tre anni, quando scadrà il settennato di Sergio Mattarella, non sia proprio lui a fare il Presidente della Repubblica, visto che le prossime elezioni politiche sono previste per il 2023 e che quindi una maggioranza in Parlamento ci sarà per eleggerlo?
Grillo Presidente della Repubblica sarebbe il tassello finale al quadro di una vera e propria rivoluzione non solo politica, ma anche e soprattutto culturale, sul modo di intendere i diritti per il popolo che finora è stato regolarmente gabbato proprio da chi cercava di carpirne i voti non dando nulla in cambio salvo poi lamentarsi della batosta elettorale.
Lo stesso Grillo, nel giugno scorso, all’insediamento del governo giallo - verde si era autoproposto in maniera tra l’ironico e il provocatorio; ora è forse tempo di pensarci seriamente.