Salvini e Di Maio: c'eravamo tanto amati?
Salvini indagato: Berlusconi è con lui, Di Maio freddo.
"Esprimo la mia vicinanza a Matteo Salvini la cui assurda ed inconsistente vicenda giudiziaria, non potrà che avere un esito a lui favorevole. Ancora una volta l’autorità giudiziaria è intervenuta su una vicenda esclusivamente politica su cui non dovrebbe minimamente interferire".
Questa dichiarazione fatta da Silvio Berlusconi in appoggio a Matteo Salvini e contro i PM può rappresentare una novità e qualcosa di più di una semplice presa di posizione.
È noto infatti il gelo che è sceso tra Salvini e l’ex Cavaliere da quando Forza Italia si è schierata all’opposizione e vota con Il Pd su quasi tutto, tra l’altro anche sulla delicata vicenda della Presidenza Rai di Marcello Foa. Come del resto è noto che Lega e Forza Italia governano insieme in moltissimi comuni del Nord e in regioni come Lombardia, Liguria e Veneto.
Il nodo è il governo nazionale che ha visto una sorta di fusione a freddo tra due partiti non molto omogenei come quello di Salvini e quello di Grillo, forse legati da un populismo che però ha matrice diversa. Per molto tempo Berlusconi e la Meloni hanno cercato di fare una alleanza di centro - destra con la Lega che governasse a livello nazionale chiedendo la maggioranza di volta in volta, ma non è stato possibile.
La presa di posizione di Berlusconi è tanto più significativa in quanto i Cinque Stelle, invece, si sono distanziati dalla vicenda di Salvini, indagato per i fatti della nave Diciotti, come anche sui fatti di Genova hanno mostrato cautela verso le posizioni sviluppiste della Lega, perché il loro elettorato è storicamente contrario ad avventure infrastrutturali e schierato da sempre a protezione del territorio.
Di Maio è stato freddo su Catania, ha ribadito con qualche alchimia verbale che per il loro statuto Salvini non deve dimettersi, ma appunto non ha certo brillato per vicinanza e calore umano, ne potrebbe farlo considerata la loro vicinanza ideologica alla magistratura.
Questo non può non aver irritato il ministro dell’Interno che si è sentito tradito dall’alleato grillino.
Berlusconi invece, dopo aver taciuto per un giorno, non si è lasciato sfuggire l’occasione di appoggiare il suo alleato locale in un momento, anche personalmente, assai delicato per il ministro dell’Interno.
I fatti di Genova e Catania rimarranno dunque relegati al mondo degli avvenimenti che non hanno seguito oppure saranno forieri di conseguenze politiche rilevanti?
Nel breve periodo non sembra che il governo giallo-verde rischi grandi instabilità (almeno fino alla finanziaria), ma comunque la solidarietà portata dall’uomo di Arcore a Salvini potrà sviluppare i suoi effetti nel breve - medio termine, quantomeno nel fornire una alternativa politica possibile ai Cinque Stelle e quindi rafforzando la posizione negoziale di Salvini che in questo scorcio iniziale si è comportato da vero premier, monopolizzando l’attenzione dell’Italia e dell’Europa.