Politica

Berlusconi, dalle bollette al nucleare: il "testamento” alla Piazza di Affari

di redazione politica

Le ultime dichiarazioni "a braccio" del leader di Forza Italia: "Sono io il candidato premier più idoneo. A presto, spero"

Berlusconi e la “dichiarazione di intenti” a La piazza di Affari: “Sono l’unico in Italia che ha mantenuto gli impegni presi e raggiunto obiettivi concreti”

Silvio Berlusconi, nel suo intervento pubblico, non ha perso occasione per rimarcare le ragioni della sua auto-candidatura a premier, pur in un momento in cui Lega e, soprattutto, Fratelli d'Italia erano accreditati di molti più voti rispetto a Forza Italia. Da qui il tentativo di sparigliare le carte con un auto-endorsement. Chi dovrebbe essere indicato come premier in caso di vittoria del centro-destra? “Un signore che ha costruito le città-giardino - che vengono visitate tutt’ora dagli architetti di tutto il mondo - che ha creato la televisione libera in Italia e in Europa. Un signore che ha vinto con il Milan moltissimi trofei ed è il presidente che ha vinto di più nella storia del calcio mondiale. Non solo, un signore che ha fatto nascere dal nulla una forza politica che in soli due mesi ha vinto le elezioni e che ha governato per quasi 10 anni, che ha contribuito alla ricchezza pubblica versando nelle casse dello Stato più di 10 miliardi di tasse e contributi".

Da qui, la chiosa eloquente: “Mi spiace doverlo dire io, ma quel signore si chiama Silvio Berlusconi”. E gli alleati? "Tutti gli altri in campo - ha detto a La Piazza - sono solo dei professionisti della parola, dei professionisti della politica, che vivono con lo stipendio della politica e in tutta la loro vita non hanno mai lavorato". "Io - ha rivendicato - sono al servizio del Paese, farò quello di cui il Paese ha bisogno".