Berlusconi, Forza Italia "ferma il calo ma non risale". E Salvini...
Berlusconi torna in campo, conseguenze. L'analisi di Nicola Piepoli
Silvio Berlusconi non fa perdere voti a Forza Italia, ma non ne fa nemmeno guadagnare. Il decano dei sondaggisti, Nicola Piepoli, analizza con Affaritaliani.it le conseguenze politico-elettorali del ritorno sulla scena dell'ex Cavaliere, dopo il comizio-manifesto di Fiuggi nel quale ha sparato alzo zero sui 5 Stelle e a criticato il "signor Salvini".
"E' come sul simbolo dei reali d'Olanda, gli Orange, sulla quale c'è la scritta 'io mantengo'. Berlusconi fa semplicemente il suo mestiere, mantiene con il suo ritorno in campo i voti di Forza Italia che non dovrebbe perdere altri consensi. In questo senso si può considerare una sorta di salvatore, ma Forza Italia non riguadagna voti dopo il rientro del suo leader", afferma Piepoli.
"Forza Italia si trova attualmente intorno al 10%" rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo ha perso circa 4 punti percentuali e mezzo. "Tutto è possibile, però ipotizzare che torni sui valori delle Politiche è decisamente una probabilità ottimistica".
Salvini deve temere il ritorno dell'alleato di Centrodestra? "Assolutamente no", afferma Piepoli. "Il ministro dell'Interno e leader della Lega ha raggiunto un tale livello di consenso che non può temere perché niente lo spaventa. E comunque il mercato elettorale del Centrodestra è ampio, può valere il 40 ma anche il 45%". Semmai, "la Lega ha svenato Fratelli d'Italia e ha preso a piene mani dal partito guidato da Giorgia Meloni".
Ma senza Berlusconi quanto varrebbe Forza Italia? "Vuole una risposta netta e sincera? Esattamente quanto valeva prima della discesa in campo dell'ex Cavaliere. Cioè zero, visto che non esisteva. Forza Italia è un partito assolutamente personale, Berlusconi avrebbe potuto avere degli eredi politici e la figlia Marina sarebbe stata certamente un bel cervello ma è un opzione che non ha seguito". Tajani? "Ottimo leader, ma tra essere un leader ed essere un creatore di categorie, cioè un creatore di un partito, c'è un abisso".
Infine l'annunciata candidatura di Berlusconi alle elezioni europee del maggio 2019. "Il voto per il Parlamento Ue non è altro che un appendice del voto italiano e quindi i rapporti di forza non cambieranno più di tanto", taglia corto Piepoli.
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