Politica
Venezia, Cacciari: suicidio commesso da tutte le compomenti del Pd

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Non è una sconfitta di Renzi. Il premier l'aveva detto e ridetto che era scarsamente interessato da questa competizione elettorale". Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la clamorosa sconfitta del Centrosinistra nella città lagunare. "Il problema è che il Pd dimostra ancora una volta che dove non c'è Renzi di fatto non esiste. Venezia è una storia particolare, qui c'è stato il suicidio del Partito Democratico. Ho spiegato da un anno quali scelte doveva fare e nessuno mi ha ascoltato. Peggio per loro, si sono suicidati".
Cacciari aggiunge: "Venezia non è la Regione Veneto dove la vittoria di Luca Zaia era assolutamente scritta. Qui c'è stato un suicidio commesso da tutte le compomenti del Pd appassionatamente unite nel non capire un cazzo".
A questo punto Renzi andrà avanti fino al 2018? "Penso proprio di sì. E soprattutto me lo auguro. Uno può anche detestare il premier per la sua prosopopea, ma è ovvio che non c'è un'alternativa se non una sgangherata armata brancaleone populista". Pensa a Salvini e a Grillo? "Penso a tutti quelli che per un verso o per l'altro giocano allo sfascio. In Italia non abbiamo né Tsipras né Podemos". E la sinistra Pd? "Mi scusi, di cosa parla? Ho perso l'indirizzo della sinistra Pd", ironizza l'ex sindaco di Venezia.
E Angelino Alfano, leader dell'Ncd, che cosa farà? Consentirà a Renzi di governare fino al 2018? "Ogni giorno che passa è sempre più una barzelletta. Basta vederlo, è il nulla travestito da ministro dell'Interno".