Politica
Caos normativo sugli autovelox, l'Anci chiede a Salvini un "intervento urgente"
Autovelox approvati ma non omologati, i Comuni italiani temono una pioggia di ricorsi. L'Anci scrive a Salvini chiedendo di colmare urgentemente il vuoto normativo
Caos normativo sugli autovelox, l'Anci chiede a Salvini un "intervento urgente"
E' caos normativo sugli autovelox e l'Anci, Associazione nazionale comuni italiani, scrive al ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini per chiedere un intervento rapido per garantire certezza e chiarezza. Ed evitare di esporre il fianco dei municipi a una possibile pioggia di ricorsi. A scrivere al ministro è Roberto Pella, da un mese presidente facente funzioni in attesa dell'assemblea prevista nei prossimi mesi.
Autovelox, la sentenza della Corte di Cassazione: approvazione non equivale ad omologazione
Pella ricorda come una recente ordinanza della Corte di Cassazione abbia stabilito che l'approvazione di un autovelox non è equiparabile all'omologazione. E che solo l'omologazione rende legittimi gli accertamenti effettuati. Il problema è che "tutti i dispositivi utilizzati dai servizi di polizia stradale ivi comprese le polizie locali, non sono mai stati omologati dal Ministero, ma semplicemente approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e questo rende poco chiaro e uniforme il loro utilizzo".
L'Anci: "Servono certezza e chiarezza"
Il nuovo decreto del MIT dell'11 aprile sugli autovelox definisce le condizioni per l'installazione e l'esercizio dei dispositivi di controllo uniformi in tutti i Comuni, con definizione di regole certe. Ma "rimane tuttavia irrisolto il problema degli autovelox non omologati. Si è detto che il tema sarà affrontato con una norma specifica nel futuro Codice della Strada, ma è quanto mai urgente un intervento che renda uniformi i dispositivi e le apparecchiature di rilevamento della velocità in tutta Italia e garantisca certezza e chiarezza circa il loro utilizzo a beneficio di tutti gli utenti. Oggi le Polizie locali vivono con grande sconforto questo vuoto normativo esponendo a ricorso le procedure, con aggravio di spese".
Da qui la richiesta di un intervento da parte di Salvini, "attuando quanto previsto dal Codice della Strada con l'adozione del provvedimento utile per l'omologazione dei dispositivi"