Politica
Capuozzo imbarazza il M5S: "Chiesi da luglio di espellere De Robbio"
"Sette mesi sono sembrati 7 anni, dal giorno del mio insediamento. Le pressioni di De Robbio sono arrivate subito: doveva farmi incontrare degli imprenditori": la sindaca di Quarto Rosa Capuozzo, espulsa dal movimento, parla difronte alla commissione Antimafia riferendosi alla gestione dello stadio. Si difende spiegando di aver chiesto le dimissioni del consigliere M5S (indagato di tentata estorsione ai danni ddella sindaca Quarto e anche per voto di scambio aggravato) già a luglio e di non essere stata ascoltata. E tira in ballo l'ex candidato sindaco M5S Francesco Romano. Intanto il Pd chiede spiegazioni e la incalza: "Non le è mai venuto il sospetto che ci potesse essere la camorra dietro tutto questo". E la Bindi: "Sindaco, erano minacce o non erano minacce?".
I rapporti con De Robbio. "La mia linea politica è stata sempre chiara nessun assessore doveva essere legato al territorio. Quando dico persone lontane dal territorio, voglio dire che ho cercato di evitare che controllore e controllato si conoscessero in un territorio così piccolo, in cui tutti si conoscono". Così la sindaca di Quarto Rosa Capuozzo in Antimafia, che ha fatto intendere che questo è stato uno dei motivi di scontro con l'ex consigliere Giuseppe De Robbio ma anche con l'ex candidato sindaco M5S Francesco Romano. "De Robbio aveva i requisiti tipici che richiede il M5s, è stato portato da Romano, ha fatto l'attivista per un anno e "prima delle vicende in oggetto "non ha creato alcun tipo di problema perché tra l'altro è anche una persona molto affabile". Ma, aggiunge: "quando io chiedo che gli assessori siano indicati da Roma lo faccio per un motivo: ho sempre cercato di evitare legami con il territorio. Mi servivano delle persone completamente estranee a Quarto. Perche' ho ben chiara la questione dei due scioglimenti per mafia".
l vuoto politico. "De Robbio era riuscito a farmi il vuoto politico intorno, sia con i consiglieri sia nel Meetup per il mio presunto decisionismo".
Le pressioni. "In un'altra occasione ho avuto l'impressione di poterlo denunciare", ha detto poi la sindaca, riferendosi sempre a De Robbio e alle pressioni per il suo abuso edilizio. "Gli ho chiesto di parlarmi nel mio studio e di rispiegarmi quel che voleva dirmi, ma non è più salito". L'episodio è di fine novembre. Il sindaco dice che allora si "preparava al rimpasto di giunta" e che De Robbio voleva poter dire la sua sul rimpasto. "Io non mi sentivo minacciata dal De Robbio, mi sembrava un guascone, esibizionista, cercava di prevaricare, questo sì. Per me era gravissimo che mi si volesse fare incontrare degli imprenditori per lo stadio, ed ho chiesto l'espulsione ma, per il direttorio non c'erano motivazioni per l'espulsione", ha aggiunto.
Le richieste di espulsione per De Robbio. "A luglio ci fu una prima discussione, alla quale partecipò anche Roberto Fico, in cui sentivo che De Robbio avesse abbandonato non solo la linea dei cinque stelle ma anche quella istituzionale. In quel caso c'è stata la prima richiesta di espulsione". La sindaca aggiunge che in un secondo caso, "agli inizi di novembre a Roberto (Fico,ndr ) dissi i vari episodi e della foto che mi era stata mostrata da Giovanni De Robbio (della casa, ndr) e anche in quel caso gli dissi che doveva essere espulso. Vengo ascoltata, ma in realtà l'espulsione non parte mai. L'espulsione viene nuovamente chiesta quando faccio il primo interrogatorio con Woodcock. A quel punto quello che mi sembrava un personaggio fuori dalle righe mi si rivelò per quello che era. Dalla richiesta all'espulsione passano 14 giorni, e viene motivata sulla questione dello stadio, che era una cosa vecchia, di luglio".
Lo stadio. ''Solo dopo aver ascoltato le intercettazioni ho capito quello che era successo, la gravità della situazione, ho anche rischiato, aprendo lo stadio alle 22 da sola, non sapendo chi ci fosse dietro quegli imprenditori''. La sindaca di Quarto lo dice subito dopo aver ricordato che ''sin dal giorno dopo la mia elezione sono iniziati i problemi sullo stadio, problemi con De Robbio che voleva incontrassi imprenditori privati, mentre io avevo fatto altre scelte''. E precisa l'associazione antiracket che aveva in gestione lo stadio di Quarto fino all'insediamento della Capuozzo "non aveva mai pagato i canoni, non aveva mai fatto manutenzione allo stadio e non aveva mai adempiuto alla convenzione. Infatti noi ci siamo trovati con un debito enorme".
La questione dei presunti abusi edilizi della casa. "Sulla questione della casa all'inizio mi sentivo tranquilla. Era una cosa di cui non mi ero occupata io e non c'erano né i termini della minaccia né la possibilità di denunciare De Robbio". Spiega la Capuozzo, in Antimafia, riferendosi alle foto aeree della sua casa, che, in maniera amichevole De Robbio le aveva mostrato. Ma Quando De Robbio propose di "mettere a posto le cose, sulla casa, grazie ad un falso di un tecnico" compiacente,"ho portato la questione all'attenzione dei carabinieri". "A de Robbio rispondo che non ho bisogno di nessun aiuto. Lo invito però sopra per capire bene e per registrare le sue parole. Io volevo capire perchè. Per me ora lui era ora denunciabile. Ma lui non è venuto in ufficio".
L'esplusione dai M5s della Capuozzo. "Lei sarebbe stata espulsa perché non ha denunciato minacce che ha detto che non ha avuto", chiede la presidente Rosy Bindi alla Capuozzo. "Esatto", risponde la sindaca e spiega: "Sono stata espulsa per omessa denuncia. Non voglio dare valutazioni politiche perche' in questo momento non mi sembra il caso di farle".
Commissariato l'appalto del servizio fogne. "Ieri sera la prefettura di Napoli ci ha comunicato il commissariamento dell'appalto della manutenzione idrica e fognaria. E' stato nominato un commissario ad acta per 12 mesi che ci traghetterà verso un nuovo appalto". Lo lo ha detto l'assessore agli Affari Generali del comune di Quarto Donatella Alessi, in Antimafia, dopo aver riepilogato la lunga vicenda relativa all'appalto per la manutenzione idrico-fognaria del Comune, il cui vincitore aveva ricevuto una interdittiva antimafia.
La Bindi. Ritengo fondamentale che la lotta alla mafia, e le tante e difficili circostanze in cui essa di svolge a tutti i livelli, non siano considerate, o peggio usate, come mezzo di lotta politica o di divisione partitica, strumentalizzandoli in un senso o nell'altro a seconda delle convenienze politiche o delle diverse contingenze". Ha detto il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, nella premessa alla audizione.
L'arrivo. Al suo arrivo, la Capuozzo è stata subito attorniata da giornalisti, fotografi e telecamere che l'hanno "presa d'assalto". "Abbiamo un appuntamento, così è impossibile, chiamiamo le forze dell'ordine!", hanno protestato i consiglieri e i sostenitori che l'accompagnavano e le facevano da scudo. Con la Capuozzo anche alcuni consiglieri comunali ex M5S guidati dal nuovo capogruppo, Giorgio Fontana, e l'assessore comunale agli Affari Generali, Donatella Alessi. "Vogliamo esprimere la piena solidarietà al sindaco. Ecco spiegata la nostra presenza accanto a lei a Roma - ha detto Fontana -. Al di là degli aspetti politici ci sono degli aspetti umani che non vanno trascurati. Qui c'è una persona che ha detto no al malaffare, ha cercato di lavorare per il proprio paese e va sostenuta in un passaggio importante e delicato della sua esperienza".
Mirabelli (Pd), chiede audizione Fico in Antimafia. "E' possibile che non ci fosse in lei, nei livelli piu' alti, il sospetto che ci potesse essere la camorra dietro tutto questo?" chiede Franco Mirabelli del Pd a Rosa Capuozzo. Mirabelli aggiunge: "E perché Fico ha ritenuto di non espellere De Robbio quando lei glielo ha chiesto. E perché é stata espulsa lei?".
Gaetti (M5s): "Allora vengano in Antimafia Delrio e Faraone" Noi ora chiederemo che venga ascoltato in Antimafia il ministro Delrio su Brescello e Faraone che è andato da Pizzuto a chiedere sostegno per le elezioni". Ha detto il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Luigi Gaetti (M5S), replicando così alla richiesta del Pd di ascoltare Roberto Fico in Antimafia.