Politica

CasaPound al Pd: "Voto di scambio sono gli 80 euro non le raccolte alimentari"

Marco Zonetti

Davide Di Stefano smentisce le accuse del senatore Esposito e di Alessia Morani dopo le interrogazioni parlamentari contro CPI

CasaPound nella persona di Davide Di Stefano, dirigente di CPI e fratello del candidato premier Simone, risponde puntualmente alle accuse del Senatore Stefano Esposito e della deputata Alessia Morani del Pd, e in particolare all'interrogazione parlamentare di quest'ultima al ministro Marco Minniti riguardo alle "raccolte alimentari" definite possibile "voto di scambio".

Di Stefano, in un video su facebook, mostra immagini di tali raccolte di fronte ai supermercati specificando che sono gli italiani a donare spontaneamente generi alimentari a favore di famiglie bisognose. Non sono quindi "Marine Le Pen o Putin" a finanziare tali raccolte, ironizza Di Stefano alludendo al reportage dell'Espresso intitolato Cassa Pound, né sono "espedienti per raccogliere voti facili in cambio di pacchi di pasta". Le raccolte alimentari "le inventammo molti anni fa, quando ancora non avevamo neanche immaginato di presentarci alle elezioni". Dopodiché Di Stefano fa notare che "Esposito e Morani dovrebbero pensare agli 80 euro introdotti dal Pd guarda caso prima delle "scadenze elettorali".

In chiusura di video, Davide Di Stefano mostra le immagini tratte dall'Aria che Tira nelle quali l'onorevole Morani taccia coloro che hanno reddito zero come persone che non hanno combinato granché nella vita, e il fatto che, come sottolinea Myrta Merlino, la deputata possiede ben "quattro proprietà". A significare, per usare le parole del dirigente di CPI, quanto gli esponenti del Pd siano ormai "fuori della realtà".

Il dato evidente è che, dopo l'exploit elettorale a Ostia, CasaPound è ormai chiamata in causa giornalmente sui media, al punto da aver fatto qualche giorno fa il suo ingresso ufficiale anche nei sondaggi del TG di Enrico Mentana su La7. L'interrogazione parlamentare dei Dem arriva a consacrare definitivamente CPI come "nemico pubblico" del Partito Democratico, il quale - con questa mossa - legittima di fatto la "tartaruga frecciata" come forza politica degna di attenzione.