Politica

Caso Putin, Sallusti: "Berlusconi, non la capisco più. Così è troppo"

"Svelare l'affettuoso carteggio con Putin non agevola il compito della futura Premier nè quello di Tajani"

Sallusti invia una lettera aperta a Berlusconi: "Non si può pensare che voglia affossare Meloni"

Gli audio di Silvio Berlusconi hanno messo in seria difficoltà il nascente governo Meloni. Ad essere irritata e sorpresa non è “solo” la premier in pectore, ma anche chi in Forza Italia e nell’opinione pubblica è sempre stato molto vicino al Cavaliere. Tra questi, Alessandro Sallusti, direttore responsabile di “Libero”, che in un accorato editoriale invia a Berlusconi una lettera aperta e che si augura “altrettanto dolce” rispetto a quella asseritamente ricevuta da Putin. Perché? “Per dirle una cosa molto semplice: non la capisco più, e non essendo l'unico penso che il problema non sia mio”.

Pur riconoscendo a Berlusconi di aver compiuto “l’ennesimo miracolo” tenendo in vita Forza Italia con voti che “sono tutti personali”, Sallusti mette in discussione la strategia nei rapporti con la coalizione: “Svelare a due giorni dalla nascita di un governo già nel mirino di suo l'affettuoso carteggio tra lei e Putin non agevola certo il compito che aspetta la futura premier, e quindi l'Italia, nei consessi internazionali occidentali, né il lavoro del suo Antonio Tajani nel caso, come probabile, andasse a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri”.

Nel mirino anche le dichiarazioni sul compagno della leader di FdI, che lavora per Mediaset: “So bene che non intende offendere nessuno, né si può leggere come una malignità di cui so non esserne capace. Ma sta di fatto che, al netto che quell'uomo era suo dipendente ben prima di conoscere Giorgia, più d'uno userà quelle parole per costruire castelli di sabbia che rischiano solo di mettere in imbarazzo la famiglia Meloni”, scrive Sallusti.

Inequivocabile la chiosa: “Chi non la conosce come ho avuto io l'onore e il privilegio di conoscerla potrebbe equivocare ogni sua parola e pensare che davvero lei in questo momento voglia affossare il sogno non di Giorgia Meloni ma di una buona parte di italiani. Ecco, caro Presidente, questo sarebbe troppo anche per Silvio Berlusconi. Se a lei fosse concesso di incontrare la sua gente, i suoi imprenditori che ancora la seguono, lo verificherebbe di persona”.

Nonostante “l’affetto” espresso nei saluti finali e nelle tante trasmissioni televisive nelle quali Sallusti è stato ospite negli ultimi giorni, in un clima spesso difficile perché molto polemico nei confronti del