Politica

Caso Raggi, l'Italia non si merita Roma capitale

Ernesto Vergani

Roma, capitale del terzo mondo


Roma, capitale del terzo mondo. In senso metaforico ma non troppo, proprio perché "terzo mondo" è un'espressione obsoleta ed esso non esiste più. Invece l'assurdo di Roma perdura. La vicenda della sindaca Virginia Raggi che accoglie con riserva le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini a cui erano state attribuite dichiarazioni ("Raggi impreparata, circondata da banda, amante di Salvatore Romeo")   poi smentite, procura un senso di smarrimento e tristezza.
Roma ha una sindaca indagata per due accuse di abuso d'ufficio. Dopo quella per la nomina del fratello di Raffaele Marra al vertice del Dipartimento Turismo del Comune, quella in concorso con Salvatore Romeo per la nomina di quest'ultimo a capo della segreteria politica del Campidoglio. A latere Romeo ha reso Raggi beneficiaria di due polizze da 30mila e 3mila euro. Entrambi dicono che Raggi non ne era stata informata.
Se è vero che le capitali hanno privilegi, questi devono essere meritati: e infatti Parigi e Londra sono città che funzionano. Roma ha 12 miliardi di debito pregresso, che pagano gli italiani. Ed è questo il punto. Niente di personale. Non mi sorprende che Roma abbia debito. Mi adira che debba pagarlo io con le mie tasse. Lo stesso ragionamento dell'evasione fiscale. Non mi sorprende che non paghi le tasse. Mi adira che tu utilizzi le strade, gli ospedali, le scuole, che pago con le mie tasse.
La colpa è anche dei romani. Sufficientemente e tendenzialmente alla ricerca dell'uomo forte. Abituati a ricevere, dando che cosa in cambio? Un amico romano, che lavora nell'alta finanza, poliglotta, cosmopolita, mi dice: "L'Italia non è Milano. Tu non hai idea di che cosa è l'Italia, di che cosa è Roma. L'idea di quello, la Padania, guarda che non era poi così male."