Politica
Centrodestra, Berlusconi lavora al governo con il Pd. Salvini lo ha capito
Centrodestra elezioni 2018, Salvini non si fida di Berlusconi. Gelo con la Meloni. E il M5S...
"L'accordo si farà, poi il giorno dopo le elezioni ognuno per i fatti suoi". Uno dei massimi esponenti della Lega, salviniano doc, è a dir poco pessimista sulla possibilità di governare dopo il voto con il Centrodestra e in particolare con Silvio Berlusconi. Ma il problema non è soltanto Forza Italia, dal Carroccio infatti confermano il "gelo polare" con Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni (clicca qui per ulteriori dettagli). Una freddezza quasi inspiegabile e che non è soltanto politica ma che si vede in modo plastico nei rapporti personali in Parlamento e non solo.
Il vero nodo però è l'ex Cavaliere. In Via Bellerio sono convinti che l'obiettivo del numero uno azzurro sia quello di favorire la nascita della quarta e della quinta gamba del Centrodestra non per riuscire ad avere una maggioranza di Centrodestra alla Camera e al Senato ma per costruire il futuro "inciucio" con il Partito Democratico. Attualmente, stando ai sondaggi, Forza Italia e Pd non hanno i numeri in termini di seggi per governare e quindi si punta a far nascere, di qua e di là, una serie di liste e movimenti satellite per poi, ovviamente "per senso di responsabilità" e di fronte ai richiami dell'Europa preoccupata dall'ingovernabilità, dar vita all'ennesimo esecutivo di larghe intese. Tanto anche se i numeri non bastano, spiegano fonti leghisti, ci sono sempre gli autonomisti del Trentino Alto Adige e della Valle d'Aosta "che votano qualsiasi governo".
Senza contare qualche peones che con lo spettro di nuove elezioni e di perdere quindi l'agognata poltrona appena conquistata "sarebbe certamente pronto ad appoggiare un esecutivo Pd-Forza Italia più partitini vari". E comunque "Salvini non si fida di Berlusconi, ma non può andare al voto da solo altrimenti vince in pochissimi collegi e saltano Lombardia, Veneto e Liguria", sentenzia una fonte parlamentare del Carroccio. Quanto all'apertura di Luigi Di Maio su alleanze dopo le urne con i 5 Stelle, i leghisti sono anche in questo caso molto freddi. Rapporti a livello parlamentare non ce ne sono, anche se un senatore grillino avrebbe confidato ad un suo collega ex padano che il sogno "sarebbe quello di un governo M5S con Grasso e la Lega".
Visto che i pentastellati affermano di non essere né di destra né di sinistra vorrebbero in questo modo evitare qualsiasi tipo di polemiche alleandosi con i due opposti estremi. Ma sia dalla Lega sia da Liberi e Uguali hanno immediatamente bollato l'ipotesi come "fatapolitica irrealizzabile". E infine le candidature. In Via Bellerio è assolutamente tutto in alto mare. Salvini ha spiegato ai suoi che deciderà lui persona per persona e collegio per collegio solo dopo l'Epifania. Non solo. Dalla Lega assicurano che chiunque oggi si dica certo di avere un posto garantito nel prossimo Parlamento "afferma il falso". Nulla è stato deciso e l'unico che al momento è sicuro al 100% di tornare in Parlamento è il vice-segretario e bracco destro del leader Giancarlo Giorgetti.