Centrodestra, Salvini-Berlusconi: alleanza impossibile. Ma non lo dicono...
Centrodestra, Lega-Forza Italia, quel matrimonio non s'ha da fare
Quel matrimonio non s'ha da fare. E non si farà. Le elezioni in Germania non hanno dimostrato soltanto il fallimento della Grande Coalizione o il flop della sinistra europea ma hanno anche certificato, come già accaduto in Olanda e in Francia, che la convivenza tra i movimenti e i partiti sovranisti e il Centrodestra moderato è assolutamente incompatibile. Angela Merkel, così come i neo-gollisti di Fillon e Sarkozy, nemmeno ipotizzano un accordo elettorale o di governo con Afd e con il FN di Marine Le Pen. Perché mai, dunque, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini dovrebbero e potrebbero essere in grado di guidare l'Italia? La Cdu-Csu è la principale formazione politica del Partito Popolare Europeo nel quale, con orgoglio ribadito a Fiuggi dall'ex Cavaliere, appartiene Forza Italia, tanto che ha eletto Antonio Tajani alla presidenza del Parlamento Ue con i voti dei conservatori tedeschi.
A Strasburgo i nemici principali del PPE sono le forze di destra tra le quali Afd, il FN e ovviamente la Lega. Tanto che Salvini ad Affaritaliani.it (leggi qui) ha esultato per l'avanzata dell'Afd affermando che la prossima settimana al Parlamento Ue si congratulerà con loro. Il PPE, quindi Berlusconi e Forza Italia, sono il partito che insieme ai socialisti sostiene il presidente della Commissione Juncker, nemico numero uno delle destre. E' vero che Salvini, dopo il flop della Le Pen alle Presidenziali francesi, ha smesso di chiedere l'uscita dall'euro parlando di revisione dei trattati ma le differenze tra i sovranisti e i cosiddetti moderati sono abissali. Francia, Germania e Olanda (insieme ad altri paesi) dimostrano in modo inequivocabile come un'alleanza di governo sia impossibile.
Prima ancora dello stucchevole dibattito sulla leadership e sulla premiership, prima ancora di sapere con quale legge andremo a votare, dal punto di vista programmatico la convivenza tra Berlusconi e Salvini, di fatto, è un miraggio. Un conto è guidare un comune, anche grande come Genova, o una Regione, ma il governo del Paese è tutt'altra cosa. Politica estera (ad esempio i rapporti con la Turchia dell'amico di Berlusconi Erdogan), lotta all'immigrazione clandestina, riforma delle pensioni, della giustizia, tasse e soprattutto euro ed Europa...insomma, un matrimonio che non s'ha da fare.
In passato, il Centroedestra e l'allora Casa della Libertà governarono l'Italia. Forza Italia e poi il Pdl erano al 30% e il Carroccio al 5. E soprattutto la Lega di Umberto Bossi era un movimento autonomista e federalista che puntava ad ottenere più poteri per le Regioni del Nord (ricordiamoci il fallimento al referendum della devolution) ma che non pretendeva Palazzo Chigi e non metteva in discussione l'assetto attuale dell'Europa. Con Salvini, che ha avuto il merito storico di portare il partito dal 3 al 15-16% sfondando anche al Centro e in parte anche al Sud, la musica è cambiata. Bossi non avrebbe mai stretto un patto con le destre alla Afd e alla Le Pen, tanto che si ipotizzava per la Lega un modello Csu, il partito bavarese alleato alla Cdu della Merkel, quindi sempre nell'orbita del PPE.
Il nuovo corso nazionale e sovranista del Carroccio ha terremotato l'intero Centrodestra come si è visto nelle divisioni alle Comunali dello scorso anno a Torino e a Roma. All'interno di Forza Italia - a parte il Governatore ligure Giovanni Toti e la 'pitonessa' Daniela Santanchè, definiti 'cripto-leghisti' - a vario titolo sono più o meno tutti consapevoli di questa situazione e, al di là delle dichiarazioni ufficiali sulla necessità dell'unità del Centrodestra, si fa strada la convinzione che comunque finiscano le prossime elezioni politiche un governo con Lega e Fratelli d'Italia è praticamente impossibile.
Inutile dire che i principali fautori di questa tesi sono Gianni Letta e il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani ma, dietro le quinte, si tratta di un'opinione diffusa a tutti gli azzurri. Tanto che, malgrado i risultati del voto in Germania, ad Arcore si ragiona non tanto sullo schema del Centrodestra quanto su come arrivare ad un esecutivo con il Pd e Alternativa Popolare dopo le urne, anche per bloccare i 5 Stelle (comunque in declino a causa dei loro errori). Ed ecco perché nel Rosatellum bis la soglia di sbarramento è fissata al 3% (salva-Alfano). I seppur pochi deputati e senatori centristi (stando almeno ai sondaggi negativi) saranno molto importanti per dar vita alla grande coalizione all'italiana. Anche perché quel matrimonio (Berlusconi-Salvini) non s'ha da fare. E non si farà.