Politica
Chi è Damiano Tommasi, l'ex calciatore della Roma candidato Sindaco a Verona
"Atipico" per formazione e carattere, l'ex mediano formato alla Caritas prova a sfruttare la spaccatura tra Tosi e Sboarina, puntando sul voto cattolico
Tommasi, dal calcio alla politica
Il progetto politico di Damiano Tommasi si chiama “La Rete! Sempre connessi”. D'accordo, non sarà il massimo dell'originalità da parte di un ex calciatore, ma il candidato Sindaco di Verona è sempre stato uomo di sostanza, più che di marketing. Già nei giorni migliori della sua carriera, con le maglie di Verona e Roma, non si faceva pregare per mettere la sua corsa inesauribile al servizio di compagni magari più dotati tecnicamente, ma non con la sua stessa tenacia.
Per Capello, era più decisivo di Totti
Nato difensore nell'Hellas, con la maglia giallorossa ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, stupendo persino Fabio Capello che, pur avendone viste tante, lo chiamava “atipico”. La sua vita da mediano ha avuto il suo massimo momento di gloria con lo scudetto giallorosso del 2001, del quale fu protagonista assoluto: fu sempre Capello a dire che Tommasi era stato più decisivo di Totti, Batistuta e Montella. E scusate se è poco. Il suo percorso in nazionale è stato meno fortunato. Dopo gli Europei Under 21 vinti nel 1996 è approdato nella rappresentativa maggiore, dove ha vissuto la dolorosa eliminazione da parte della Corea del Sud ai mondiali 2002, per poi uscire di scena l'anno successivo. L'ultima parte della sua carriera è stata all'estero, tra Spagna (Levante), Inghilterra (QPR) e Cina (Tianjin Teda). Tuttavia, prima di appendere le scarpe al chiodo, ha giocato a San Marino con La Fiorita e nella seconda categoria veronese con il Sant'Anna d'Alfaedo, per pura passione.
La sfida a un centrodestra diviso
Nel 2011, quando ancora era in attività, è stato eletto alla guida dell'Associazione Italiana Calciatori, prendendo il posto del suo fondatore, Sergio Campana, e rimanendovi fino al 2020. Nel 2018 è diventato consigliere della Figc e in queste elezioni amministrative ha deciso di scendere in campo (o forse sarebbe meglio dire “di tornarvi”) per sfidare due pezzi grossi come Flavio Tosi e Federico Sboarina, alfieri di quel centrodestra che da tempo gode della maggioranza dei consensi, ma che si è clamorosamente spezzato, in una disfida che in totale vede ben sei candidati ai nastri di partenza. Tommasi ha l'appoggio di un centrosinistra largo, che comprende Pd, M5S, Azione, +Europa, PSI, Europa Verde, Volt, DemoS e le liste civiche Traguardi e In Comune per Verona. Lo schema di gioco si ispira direttamente a quello del 2002, che vide Paolo Zanotto diventare sindaco grazie al sostegno di un campo progressista allargato al civismo.
Sarà determinante il voto cattolico
Verona è una città nella quale molti ultras gialloblu (non tutti) si sono resi famosi di brutti episodi di razzismo e intolleranza allo stadio, ma anche una piazza sulla quale il voto cattolico ha un certo peso. Verona è relativamente piccola, con i suoi 225.000 abitanti, ma comprende 81 parrocchie, 82 associazioni religiose e altri 21 gruppi di vario genere, riconosciuti dalla diocese locali. A questo va aggiunta una fitta rete di cooperative ed enti sociali laici, che collaborano con la Caritas nella lotta all'emarginazione. Proprio nella Caritas, dove ha fatto il servizio civile, è nato l'impegno sociale di Tommasi, 48 anni appena compiuti, cresciuto in parrocchia e poi fondatore della Don Milani Middle School, il cui programma prevede una svolta progressista fondata proprio sul welfare, sulla formazione e sul sostegno alle famiglie, agli anziani ai più deboli. Sarà proprio lui l'ex calciatore atipico di Negrar a segnare il gol decisivo per un'insperata rimonta del centrosinistra nel profondo Nord?