Politica
Chi è Lorenzo Fontana, l'ultras cattolico contrario ad aborto e matrimoni gay
Striscione di Zan alla Camera contro il leghista, noto per le sue posizioni ultracattoliche, euroscettiche, contrarie al matrimonio omosessuale e all’aborto
Chi è Lorenzo Fontana - il nome scelto dal centrodestra per la presidenza della Camera
Chi è Lorenzo Fontana, il nome scelto dalla Lega e dal centrodestra per guidare i lavori della Camera dei deputati? Se possibile, la sua figura è ancora più divisiva di quella di Ignazio La Russa, diventato presidente del Senato tra mille polemiche. Fontana, già ministro per la famiglia e le disabilità e poi agli Affari europei, è noto per le sue posizioni ultracattoliche, euroscettiche, contrarie al matrimonio omosessuale, l’aborto e anche – in passato - alle sanzioni contro la Russia, posizione assunta dopo le prime ritorsioni adottate dall’Europa per l’inizio del conflitto in Ucraina, nel 2014. In quell’anno, come ricostruisce La Stampa, Fontana si recò in Crimea per il referendum di annessione in qualità di osservatore internazionale e schierandosi a favore dei sì alla consultazione. "Il popolo della Crimea sente di essere tornato alla casa madre, la Ue dovrebbe fare un passo indietro sulle sanzioni alla Russia".
Chi è Lorenzo Fontana - leghista di lungo corso e braccio destro di Salvini
Un tweet di Alessandro Zan, deputato Pd e autore della nota proposta di legge sui diritti civili che porta il suo nome, rende bene il clima: “I nomi della destra per la presidenza delle Camere sono una minaccia per la comunità #lgbt+. #LaRussa urlava “culattone” contro un studente, #Fontana negava l’esistenza delle famiglie arcobaleno. Vigileremo perché non utilizzino il loro ruolo per attaccare i diritti.” Insieme alla collega Rachele Scarpa, Zan ha esposto in aula uno striscione con scritto: "No a un presidente omofobo pro-Putin".
Per Carlo Calenda, quello di Fontana "è un nome pessimo quanto quello di La Russa, nel senso che è un nome divisivo che è stato vicino a partiti come Alba dorata, che è un partito nazista messo fuori legge, sicuramente uno dei più filoputiniani di tutti. Mi pare che questa maggioranza inizi molto male".
Lorenzo Fontana è nato a Verona nel 1980, ma ha a lungo vissuto a Bruxelles con moglie e figlia dove, dal 2013, ha creato una rete di rapporti con le forze euroscettiche, compresi i movimenti che fanno riferimento a Orban e Le Pen. Laureato in Scienze politiche a Padova, è giornalista pubblicista e militante di lungo corso della Lega, nella quale è stato vicecoordinatore federale del Movimento Giovani Padani, vicesegretario provinciale della Lega Nord di Verona e, dal 2016, vicesegretario federale, il numero 2 di Matteo Salvini, al quale è legato anche da una solida amicizia personale.
Chi è Lorenzo Fontana - le sue idee politiche
Matteo Salvini ha redatto la prefazione del libro “La culla vuota della civiltà”, che Fontana ha scritto nel 2018 con Ettore Gotti Tedeschi. Si tratta di un manifesto politico che lo rappresenta molto bene: Fontana parla del “terribile inverno demografico” e sostiene che “a sinistra vorrebbero compensare il calo demografico importando immigrati, ma la società multiculturale ha fallito”. Profondamente conservatore, durante un convegno dell’associazione Pro Vita Onlus disse che i matrimoni gay e la famigerata “teoria del gender” mirano a “cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni”. È stato tra i promotori del discusso Congresso delle Famiglie di Verona, nel quale si è lungamente parlato di incentivi per le donne che rinunciano ad abortire. “La famiglia che riconosciamo è quella sancita e tutelata dalla Costituzione”, ha detto l’ex ministro, tifoso dell’Hellas Verona e frequentatore dello stadio Bentegodi, nella cui curva ci sono vari ultras che condividono non solo la sua fede calcistica, ma anche le sue posizioni politiche.
Chi è Lorenzo Fontana – i ruoli istituzionali
Dopo l’esperienza da consigliere comunale a Verona, nel 2009 è stato eletto per la prima volta al Parlamento europeo. Rieletto nel 2014 si è dimesso nel 2018, quando è stato eletto alla Camera dei Deputati, della quale è diventato vicepresidente. Dal 1° giugno 2018 al 10 luglio 2019 è stato Ministro per la famiglia e le disabilità del governo Conte I. Poi è diventato ministro per gli Affari europei, ruolo ricoperto fino al 5 settembre 2019.