Politica
Commissione banche, no dei renziani a Lannutti. Rosato: "Inadeguato"
Il coordinatore nazionale di Italia Viva ad Affaritaliani.it
"Inadeguato per le sue affermazioni antisemite e per le sue posizioni in campo economico". Poche parole ma chirissime quelle pronunciate ad Affaritaliani.it da Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, che boccia senza appello l'ipotesi che il senatore del Movimento 5 Stelle Elio Lannutti possa ricoprire il ruolo di presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario.
Ettore Rosato
VIA LIBERA DELLA LEGA A LANNUTTI PRESIDENTE - Il segretario del Carroccio: “Stasera si troveranno per parlare della Banca Popolare di Bari: io voglio vedere in galera quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori e degli imprenditori pugliesi e quelli che stanno rubando il futuro agli operai dell’Ilva di Taranto” – ha poi aggiunto – “Serve una commissione d’inchiesta sulle banche, anche con Lannutti presidente“.
In lizza per la guida della Commissione circolano solo nomi a Cinquestelle, oltre all’indiscrezione che un braccio di ferro è ancora in corso per capire su chi, alla fine, cadrà la scelta del MoVimento: Elio Lannutti, Carla Ruocco e Laura Bottici. Ma - scrive Il Sole 24 Ore - se Lannutti facesse un passo indietro la scelta potrebbe andare su un altro nome ancora: Raphael Raduzzi (commissione Bilancio Camera). Per i due vicepresidenti e i due segretari si procederà con un’intesa tra maggioranza e opposizione, tutta da trovare.
Un anno fa, quando la legge istituiva della nuova Commissione venne approvata con voto pressoché unanime di Camera e Senato, si sosteneva che un punto di partenza avrebbe potuto coincidere con alcuni dei contenuti della relazione finale della vecchia Commissione Casini, che chiuse i suoi lavori nel gennaio del 2018. L’obiettivo, si diceva un anno fa, era sì di approfondire molte questioni rimaste opache ma, anche, di procedere con proposte normative condivise. Tra queste c’era la creazione di nuove fattispecie penali che sanzionino le condotte di gestione fraudolenta e di truffa di mercato anche in assenza di declaratoria di insolvenza, la creazione di Procure distrettuali per i reati finanziari e di una Procura nazionale di coordinamento, la procedibilità d’ufficio per i reati di infedeltà patrimoniale e corruzione privata, se commessi in seno ad istituti bancari o a società quotate o con azionariato diffuso, la definizione del luogo di commissione dei reati di aggiotaggio per meglio determinare la competenza per territorio.