Politica
Coronavirus: Conte non farà più Dpcm, scelte "perfettamente costituzionali"
Il premier cambia linea politica per l'informativa alla Camera e al Senato, il parlamento tornerà centrale. Decisioni condivise, dopo la strigliata del Pd
Coronavirus: Conte non farà più Dpcm, scelte "perfettamente costituzionali"
Il Coronavirus continua a tenere l'Italia paralizzata. L'emergenza continua ma il premier Giuseppe Conte ha deciso di cambiare strategia. Basta Dpcm per i provvedimenti da adottare nella "fase 2", ma tutto passerà dal normale iter parlamentare. Sarà questo quello che dirà oggi alla Camera e al Senato dove è atteso per riferire sulla situazione. Dirà - si legge sul Corriere della Sera - che tutti i decreti del presidente del Consiglio che ha firmato sono «perfettamente costituzionali», visto che sono stati autorizzati dal primo decreto legge che è stato votato dal Parlamento e ha dichiarato lo stato di emergenza sino alla fine di maggio. Dirà che sarà il primo ad essere felice quando si tornerà «ad uno stato di relazioni fisiologiche» con le Regioni, e che probabilmente non emanerà più Dpcm, come gli ha chiesto il Pd, visto che potrebbe non essercene bisogno, e che comunque «non ho mai inteso scavalcare o esautorare il Parlamento».
Ma l’unico modo di agire - anticipa il Corriere - in modo rapido e flessibile, durante la fase critica dell’emergenza, erano proprio i Dpcm, «non c’erano altri strumenti». Alla Camera e al Senato il capo del governo sicuramente dirà che non è mai stato un uomo solo al comando, «ho sempre deciso tutto insieme ai capidelegazione della maggioranza, ascoltando Regioni e parti so ciali», e dunque con una collegialità istituzionale che a suo dire è sempre stata rispettata alla lettera. Ma difenderà anche il merito delle scelte, perché a suo dire non è vero che dal 4 maggio cambia poco o nulla. Cambierà invece tanto sia nel mondo del lavoro con altri 4,5 milioni di persone che potranno tornare nei loro uffici, sia sul piano della vita privata, con quel concetto di visite ai «congiunti» che ha causato tante critiche e disorientamenti ma che in sostanza, insieme alla riapertura dei parchi cittadini, consentirà un ritorno graduale ad una socialità più normale.