Politica
Coronavirus,fase 2: centri estivi per bambini:"In gruppetti da 4, senza mensa"
E' corsa contro il tempo per salvare l'estate dei più piccoli e dare respiro ai genitori, garantendo la sicurezza. Ma manca ancora il sì degli scienziati
Coronavirus,fase 2: centri estivi per bambini:"In gruppetti da 4, senza mensa"
L'emergenza Coronavirus in Italia continua e travolge tutto e tutti. Una delle categorie più colpite da questo lockdown sono i bambini. Per loro fin qui è sato messon in atto ben poco per la "fase 2". Così, in attesa del via libera dal comitato tecnico-scientifico al ministero della Famiglia si lavora per cercare una formula che garantisca sicurezza per la riapertura dei centri estivi. Soltanto con i prossimi decreti - si legge su Repubblica - si capirà quando i centri potranno riaprire. "Spero entro giugno", ha detto ieri la ministra Bonetti. Comunque una corsa contro il tempo, come denunciano le migliaia di associazioni che ogni anno, per tre mesi, riempiono la lunga estate dei nostri figli. Perché la sfida è grande: come si fa a gestire, con le distanze di sicurezza, luoghi che per loro natura nascono per aggregare e non per tenere lontani?
Nei prossimi giorni si dovrebbe riunire, al ministero della Famiglia, un tavolo formato da associazioni del Terzo settore, Anci e pediatri per scrivere le linee guida cui poi dovranno attenersi i Comuni. Ma in alcune città, come Firenze, c’è già un piano dettagliato che potrebbe servire da piattaforma nazionale per la riapertura dei centri estivi. Piano già sul tavolo della ministra Bonetti. Spiega il sindaco Dario Nardella: «Abbiamo per adesso individuato spazi sia all’aperto che al chiuso, dalle scuole con grandi giardini alle fattorie didattiche, a tutte le aree verdi utilizzabili.
L’idea è formare piccoli gruppi, con un rapporto di un operatore ogni 4 bambini nella fascia d’età della scuola dell’infanzia, e di un operatore ogni 8 ragazzini per i più grandi. Un rapporto di uno a uno per i bimbi disabili". Passaggio fondamentale nel progetto di Firenze è la mensa, luogo di forte aggregazione ma anche di alto rischio di contagi. «I pasti saranno preparati in monoconfezioni sigillate e ognuno mangerà a distanza di sicurezza dal compagno. Anche sul fronte delle attività il principio è lo stesso: sport a distanza, laboratori artistici, teatrali, escursioni rispettando la strategia del micro-gruppo".