Politica
Coronavirus, task force sulle fake news? Fdi contro il governo: Limita libertà
Coronavirus e informazione, il Governo chiude il ‘Foia’, lo strumento per la trasparenza sugli atti pubblici, e apre la ‘task force anti fakenews’
Coronavirus, task force sulle fake news? Fdi contro il governo: "Limita le libertà costituzionali"
Il Governo chiude il ‘Foia’, lo strumento per la trasparenza sugli atti pubblici, e apre la ‘task force anti fakenews’, Giorgia Meloni: "Quello che sta succedendo è inquietante".
NASCE TASK FORCE ANTI FAKE NEWS
Si è fatto un gran parlare nei giorni scorsi della decisione del parlamento ungherese di dotare di pieni poteri Orban per lo stato di emergenza dovuto allo scoppio dell'epidemia da coronavirus. La decisione certo presenta alcuni punti controversi e discutibili, ma è comunque prevista dalla costituzione ed è stata decisa da un voto parlamentare. Ma quello che sta accadendo in Spagna o in Italia, in questi durissimi giorni, con una pioggia di decreti di urgenza della presidenza per approntare misure di contenimento del virus, non si discosta molto nella sostanza da quello che Orban ha ottenuto con un voto democratico parlamentare.
Quando esiste lo stato di emergenza è in un certo senso per sua natura chiaro che la necessità di prendere misure adeguate al momento, in tempi strettissimi, possa richiedere strumenti che rischiano appunto di cozzare contro il normale funziomento delle istituzioni democratiche.
Quello che però lascia piuttosto sbigottiti è che nelle ultime ora, il governo italiano sembra deciso a sospendere temporaneamente la Foia e cioè Il Freedom of Information Act , diffuso in oltre 100 paesi al mondo, che è la normativa che garantisce a chiunque il diritto di accesso alle informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni e creare una sorta di “ task force sulle fake news”.
Obiettivo è dare la caccia alle migliaia di Fake news, circolanti in rete e su alcuni organi di informazione, che potrebbero inficiare il lavoro di quanti stanno cercando di svolgere il proprio necessario lavoro per contenere il virus e per cercare di rassicurare ed informare la popolazione.
Al di là della necessità o meno di affidarsi ad una simile misura per contenere quello che è sicuramente un male, lascia perplessi modalità e tempi con cui detta task force sarebbe stata formata. Il primo punto che lascia perplessi è proprio sulla composizione della squadra incaricata di salvaguardare la informazione politica dalle troppe false e fuorvianti notizie che girano in rete.
Giornalisti di nota e chiara ideologia politica ed esperti che sembrano avere sicuramente quantomeno lo stesso imprimatur politico. Ma nello stesso tempo mentre si va a caccia di notizie false ( tralasciando per un attimo il fatto che parte di queste notizie sono anche figlie di errori madornali effetuati dalla comunicazione istituzionale di questi giorni, confusa, frammentata e poco chiara) e mentre si chiede uno sforzo ai cittadini per rinunicare a parte delle proprie libertà personale e della propria privacy, chiude un importante strumento di trasparenza in mano agli stessi verso gli atti della pubblica amministrazione, il cosiddetto Foia. Tutte le richieste che non abbiano carattere di “indifferibilità e urgenza” sono sospese fino al 31 maggio per gli enti impositori e fino al 15 aprile per tutti gli altri. Se fino a qualche tempo fa ogni cittadino poteva quindi chiedere di consultare gli atti della pubblica amministrazione e aveva diritto a riceverli o a ricevere un rifiuto motivato (da poter impugnare) entro 30 giorni, a causa dell’emergenza questo diritto è stato sospeso. Insomma il momento è certamente durissimo, ma questo non pare proprio atteggiamento improntato alla massima trasparenza e con tutte le urgenze economiche e sanitarie a cui far fronte, pensare alle presunte fake news, non pare far parte di dette priorità indifferibili.
In aggiunta a ciò con questo strumento ad hoc si vuole creare uno strumento che potrebbe in qualche modo entrare nel merito della libertà di informazione, che viene liberamente espressa come deve essere in ogni democrazia ( anche perchè ancora non si sa su quali basi questa task force potrà agire ed di conseguenza intervenire) e che ha sicuramente un ruolo quantomai importante in una fase di grande smarrimento delle persone.
E quando la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha fatto notare le modalità e i tempi poco ortodossi di una simile decisione, il sottosegretario al ministero degli Interni Matteo Mauri in quota PD, si è lanciato in accuse durissime contro di lei
“Per questo è sconfortante che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni affermi che contrastare la diffusione di fake news sia un modo per limitare le libertà costituzionali. Sono altri quelli che chiedono 'pieni poteri' in Italia o li ottengono in altri Paesi europei. Per di più nei giorni in cui la Procura di Milano apre un'inchiesta sulla diffusione di notizie false attraverso un messaggio audio che esortava ad assaltare i supermercati.
Non ci costringa a fare il cattivo pensiero che la sua contrarietà a combatterle sia figlia di un interesse particolare. Sarebbe veramente molto grave. Al contrario, aggiunga anche il suo impegno al lavoro comune per contrastarle". Insomma sembra di rivivere la famosa diatriba nata intorno alla famigerata commissione Segre lo scorso Novembre.
Certo le fake news ormai sono diventate una sorta di cancro della. nostra società e in un momento cos delicato sono da combattere più che mai, ma forse le modalita e le tempistiche non paiono porprio cosi trasparenti come invece dovrebbero essere, quando comunque si parla di informazione.
Ecco allora che le parole durissime del senatore Fazzolari, contro la nota del sottosegretario Mauri, esprimono come la tanto volta decantata richiesta di collaborazione fra maggioranza e opposizione in una fase così delicata per il paese, rischia sempre piu di naufragare nella ennesima polemica.
“Sono frasi che eravamo abituati sentire dai generali delle dittature cinese e coreana, ma che mai avevamo sentito pronunciare in Italia da un esponente governativo e per di più del Ministero dell’Interno, quello cioè che controlla le nostre forze di Polizia. Siamo davanti a una gravissima deriva autoritaria, che assume le sembianze della farsa se si pensa alla statura politico ed umana di alcuni componenti di questa maggioranza di governo. È assordante il silenzio della grande stampa su quanto sta accadendo. Non vorremmo essere costretti a dover trasmettere giornalmente un bollettino di informazione indipendente rifugiati a Londra”. Il momento è duro come mai e occorrerebbe perciò da parte di tutte le forze politiche quella sobrietà nelle parole e nei fatti che purtroppo in questa fase sembra venire meno. Ecco perché francamente con tutti i problemi che oggi attanagliano il paese, creare possibili frizioni fra maggioranza ed opposizioni, pare davvero una mossa quantomeno azzardata se non autolesionistica.
vcaccioppoli@gmail.com