Politica

Cultura, dopo l’articolo di Affari la Regione Lazio incontra le associazioni

di Antonio Amorosi

Cambi di graduatorie, fondi erogati e contestati, furbetti, associazioni culturali escluse. Da settimane le proteste ma ora la Regione di Zingaretti...

Dopo l'articolo di Affaritaliani.it il Capo Gabinetto con delega alla Cultura del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Albino Ruberti, ha convocato le associazioni culturali che da settimane protestano per gli aiuti erogati dall’ente pubblico.

Una storia, questa degli aiuti alle associazioni, fatta di cambi di graduatoria in corso d’opera, fondi erogati e contestati, furbetti che si dichiarano associazioni culturali e tanto altro, per un esborso complessivo di denaro pubblico impegnato pari a 6,8 milioni di euro

Nell’elenco dei partecipanti al bando troviamo anche ristoranti, entità politiche, religiose, palestre, addirittura un club privé.

Mentre accade “dopo venti, trent'anni di cultura e aggregazione molte associazioni sono destinate a fallire, scavalcate dai ‘furbetti’ dei bandi che si occupano di sport, di birra, di politica, di religione e di sesso (attività contro le quali non si esprime nessun giudizio morale) che non essendo attività culturali non dovevano beneficiare dei ristori”, hanno raccontato quelli della rete di associazioni culturali che protestano.

Anche durante la pandemia le associazioni devono continuare a pagare affitti e utenze. Ma molte associazioni che hanno fatto richiesta di aiuti sono state escluse perché i fondi sono finiti.

“Alcune avrebbero potuto essere facilmente escluse con la semplice analisi del loro statuto”, aveva spiegato la consigliera dei 5 Stelle Francesca De Vito. Anche il consigliere Davide Barillari ha gridato all’ennesimo scandalo nella Regione Lazio.

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Laziocrea, società partecipata della Regione che ha erogato il bando, ha fatto partire un controllo a tappeto volto “ad accertare la sussistenza dei requisiti indicati all’art. 2 dell’Avviso in capo ai richiedenti, estendendola al 100% dei requisiti di partecipazione previsti”. Controllerà la natura giuridica dell’associazione, le finalità che l’associazione indica nello statuto, l’effettiva adeguatezza degli spazi destinati all’attività, ricordando le conseguenze penali in caso di dichiarazioni non veritiere.

A dimostrazione che le osservazioni sollevate dai protestatari avevano un fondamento. “Era facile capire che c’era qualcosa che non andava”, ha spiegato, qualche giorno fa, ad Affaritaliani.it Vincenzo Petrone, il presidente della Mondrian Suite, una delle associazioni che anima la protesta, “molti sono stati finanziati prima dell'ultima graduatoria”.

Petrone si riferisce al fatto che la graduatoria è stata più volte cambiata, fino ad arrivare alla quarta versione.

Dopo il nostro approfondimento anche i media mainstream si stanno interessando al caso. Intanto la rete delle associazioni protestatarie hanno deciso di indire un’assemblea pubblica domenica 25 aprile alle 17.30 che si potrà seguire in diretta sul canale Facebook @associazionedonnedicartapersonelibro. Scrivono: “Le associazioni culturali e artistiche da 50 giorni chiedono alla Regione Lazio che i quasi 7 milioni di ristoro, previsti per l'emergenza Covid-19, siano disponibili per tutte le associazioni che ne abbiano i requisiti. La Regione Lazio riconoscendo le grandi falle dell'Avviso, si è impegnata a congelare i pagamenti fino alla massima chiarezza sugli aventi diritto al ristoro; a richiedere a tutti i soggetti ristorati la documentazione aggiuntiva come prescritto nel bando; cercare di ristorare tutti i soggetti idonei per tutelare un settore, quello della cultura, messo letteralmente in ginocchio dalla pandemia”.