Politica

Da Grillo a Renzi, la vittoria di Schlein è un tuffo nel passato: ecco perchè

Di Marco Marturano

“Anche stavolta non ci hanno visti arrivare”: Elly Schlein ha griffato così il suo trionfo, richiamando uno stile provocatorio che ci risuona nella memoria

Primarie Pd, Elly Schlein ha vinto: l'assonanza di stili con Beppe Grillo- Matteo Renzi e la sconfitta dei tanti Giacomo. Commento 

Anche stavolta non ci hanno visti arrivare”. La frase iconica con cui intorno alla mezzanotte Elly Schlein ha griffato il suo trionfo con sorpasso in curva sul favoritissimo Stefano Bonaccini. Una frase, quella della ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna che batte il suo presidente, che richiama uno stile provocatorio che ci risuona nella memoria. Provate a ripensare al Matteo Renzi del “li abbiamo asfaltati” o al “apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno” di Beppe Grillo e trovate delle sonorità simili nella legittima celebrazione “rivoluzionaria” della vittoria.

Ed è interessante questa assonanza di stili perché in fondo in comune ci sono più cose di quanto crediamo e forse in comune ci saranno una parte dei destini figli di queste “primarie con la sorpresa dentro”. Sono passati 14 anni dalle seconde primarie della storia del PD, vinte da Pierluigi Bersani, quando qualcuno che non era iscritto al partito si proponeva come possibile candidato Segretario e riceveva un sonoro no sia all’iscrizione che alla candidatura.

Era Beppe Grillo, ambientalista e rivoluzionario che reclamava la chance di partecipare alla sfida della guida del PD per renderlo un partito di frontiera popolare e populista. Non gli venne permesso e fondò un suo partito che 5 anni fa divenne il primo in Italia, il M5S.