Dal M5s 80mila euro agli altri partiti, tutto per spingere la campagna del Sì - Affaritaliani.it

Politica

Dal M5s 80mila euro agli altri partiti, tutto per spingere la campagna del Sì

di Paola Alagia

Nel mirino il gruppo Cinque stelle Camera che replica: "Quella pagina è uno spazio aperto alle voci del Sì, al di là degli steccati politici"

La denuncia arriva da un post Facebook dell’ex M5s Marco Rizzone che scrive: "W la trasparenza. Ecco come il gruppo parlamentare M5s Camera sperpera i soldi pubblici... Lascio a voi i commenti... Per fortuna almeno Facebook è trasparente". Parole alle quali Rizzone aggiunge uno screenshot che rimanda alla pagina Fb “iovotosì”, con tanto di foto di Matteo Salvini che abbraccia la campagna referendaria per il taglio dei parlamentari, ma anche con tanto di indicazione dello sponsor in chiaro. Una sponsorizzazione, appunto, made M5s. Un veloce giro in rete e, complice la Libreria inserzioni del social network - attraverso la quale Faccialibro rende trasparenti tutte le inserzioni -, si scopre che in realtà sulla pagina "iovotosì", quel post di Salvini non è l’unico sponsorizzato dal gruppo Cinque stelle alla Camera con una spesa di 100 euro. C’è anche un video, per esempio, pubblicato oggi stesso, di cui è protagonista lo stesso leader della Lega, dal titolo “La Lega ha una faccia sola”. Questa volta il range di spesa indicato va dai 100 ai 199 euro. E che dire della sponsorizzazione concessa dai pentastellati a Giorgia Meloni? Nell’inserzione, costata al M5s Camera 100 euro, campeggiano la foto della leader di Fratelli d’Italia e lo slogan: “Sosterremo il sì al referendum”. “Di inserzione in inserzione - spiffera una fonte parlamentare M5s - sono stati spesi 80 mila euro così. Non è accettabile”. E, in effetti, la vicenda ha già messo in fibrillazione il gruppo parlamentare a Montecitorio. Un insider pentastellato si sfoga a brutto muso e punta l’indice contro il direttivo: “Non bastava il caos che ha creato con la partita delle presidenze di Commissione. Va bene la nostra battaglia per il referendum, ma da qui a fare anche pubblicità per gli altri partiti ce ne passa”.  Il deputato Luigi Gallo, intercettato da Affaritaliani, si limita a dire: “So che il direttivo del gruppo parlamentare della Camera è estraneo a tutto questo e sta chiedendo spiegazioni ai dipendenti della comunicazione”. Non senza aggiungere, però: “Se ci fosse un colpevole tra i nostri dipendenti ne chiederei subito le dimissioni”. Intanto il M5s Camera, interpellato dal nostro giornale, fa sapere che “con questa campagna il Movimento ha voluto ricordare che la riforma è di tutti gli italiani" e che "è arrivata grazie al voto in Parlamento di quasi tutte le forze politiche e dei loro leader che anche in queste ore hanno ribadito la loro posizione. Quella pagina rappresenta, quindi, in vista di un momento importante per la vita democratica del Paese, uno spazio aperto alle voci per il Sì, al di là di ogni steccato politico o partitico”.