Politica

"Dalla Cina ai rapporti con Usa e Ue. G20, successo per Meloni. Ecco perché"

Di Alberto Maggi

Parla Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo

"Prosegue lo sganciamento dalla nuova Via della Seta cinese: il governo vuole riparare a quell’errore enorme di Giuseppe Conte senza deteriorare i rapporti commerciali con Pechino, che però dovranno essere ricalibrati nell’ambito del partenariato strategico"

 

E' terminato il G20 in India, il primo di Giorgia Meloni a capo del governo. Qual è il bilancio per l'Italia e per la presidente del Consiglio? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d'Italia e consigliere della premier sulla politica internazionale.

Si è concluso il G20 di Nuova Delhi, quale bilancio per l’Italia e per la premier Giorgia Meloni?
"Un bilancio decisamente soddisfacente. Giorgia Meloni si conferma una leader di caratura internazionale, che fin dall’inizio del suo mandato ha rappresentato un’Italia forte, credibile e centrale nelle dinamiche globali. La sua politica estera è un mix efficace di visione, competenza, preparazione e rapporti personali. Per l’Italia si è aperta quindi una stagione di assoluto protagonismo, figlio della capacità di Meloni ma anche di una prospettiva chiara e della stabilità di governo che soltanto una maggioranza politica solida sanno offrire". 

In concreto quali risultati portiamo a casa?
"In primo luogo prosegue lo sganciamento dalla nuova Via della Seta cinese: il governo vuole riparare a quell’errore enorme di Giuseppe Conte senza deteriorare i rapporti commerciali con Pechino, che però dovranno essere ricalibrati nell’ambito del partenariato strategico (che sta per compiere vent’anni) e non più in un progetto di egemonia politico-economica cinese come la BRI. Anzi, al G20 nasce una nuova iniziativa di cooperazione su infrastrutture ed economia denominata “Corridoio India - Medio Oriente - Europa” che si pone proprio in alternativa alla Via della Seta. Ma non solo, mentre l’Ue insiste nella follia della transizione verde con l’elettrico tutto e subito, a Delhi è nata l’”Alleanza globale per i biocarburanti”. Un passo molto significativo, segno che da parte indiana c’è finalmente consapevolezza del fatto che anche loro debbano ridurre le emissioni inquinanti ma che la via più realistica per farlo non sia consegnarsi alla dipendenza dall’elettrico cinese ma investire sui biofuels, esattamente come sta sostenendo l’Italia a Bruxelles".