Politica

De Benedetti ha distrutto l’Olivetti con Bersani, ora demolisce la sinistra

L'opinione di Giuseppe Vatinno

Dalle portaerei di Repubblica e l’Espresso ha sostenuto proprio quel partito politico che ora attacca

De Benedetti e il libro con "l'aria fritta ideologica"

Da qualche giorno Carlo De Benedetti ha ammollato un libriccino dal titolo “Radicalità. Il cambiamento che serve all’Italia”. Un libello leggero, alimentato ad aria fritta ideologica, uno dei propellenti preferiti dall’Ingegnere (il direttore di Affari ne ha parlato qui). 

Naturalmente De Benedetti è stato subito invitato da Lilli Gruber su La7, anche per motivi di scuderia visto che il libello gli è stato edito da Solferino di Cairo. La cosa divertente del libro è che De Benedetti spara ad alzo zero sulla politica della sinistra e dei sindacati dimenticandosi che lui è stato la “tessera numero uno” del Partito democratico e la mente poco occulta che dalle portaerei di Repubblica e l’Espresso ha sostenuto proprio quella sinistra che ora innaffia di sputi.

La vicenda della famiglia è stata riassunta anche dal condirettore di Affari. Dalla Gruber De Benedetti è andato probabilmente per presentare un nuovo programma politico sfruttando la vittoria di Elly Schlein e il libriccino è frutto immaturo del tentativo di supportare quanto dice a parole. La cosa ulteriormente divertente è che l’Ingegnere, nell’intervista, ha chiesto una “patrimoniale contro i ricchi” per poi dire che intanto lui ha la residenza in Svizzera e non la pagherebbe.

Insomma un Marchese del Grillo torinese che vuole fare – come spesso capita- il benefattore con le terga degli altri. Si tratta infatti solo di una misura auspicata per i colleghi ricchi perché –come noto- è importante l’esempio. Quello che non si dice mai abbastanza è che però Carlo De Benedetti è stato il protagonista della distruzione dell’informatica italiana e cioè di quell’Olivetti che era un fiore all’occhiello della nostra industria e per un certo tempo contese all’IBM il primato mondiale.