Politica
Decreto Sostegni, ok slitta alla prossima settimana. Esercenti protestano
Il rinvio fa arrabbiare molti
Il via libera del Cdm al decreto sostegni slitta alla prossima settimana. A quanto apprende l'Adnkronos, l'approvazione del dl con la nuova tranche di ristori, attesa per venerdì al Consiglio dei ministri, verrebbe posticipato di qualche giorno per integrare le norme arrivate dai dicasteri, come il pacchetto lavoro con le misure per la proroga della Cig. Protestano gli esercenti. Dietro al ritardo lo scontro tra le varie anime della maggioranza sulle misure chiave.
RISTORI. Indennizzi per le attività fino a 5 milioni di euro: per il ristoro si terrà conto del calo di fatturato su base annua e non bimestrale, come trapelato in alcune bozze. O per lo meno questo è il chiarimento giunto dal Mise dopo i malumori delle attività minori. Il ristoro decresce con l'aumento del fatturato (annuo, calcolato sul 2019): al 20% fino a 400mila euro, al 15% fino a 1 milione e al 10% fra 1 e 5 milioni. In ogni caso il sostegno sarebbe compreso fra un minimo di mille euro (2mila per le società) e 150mila euro. Costo complessivo dell'operazione: circa 9,5 miliardi di euro.
IMPRESE. Allo studio per il dl nuove misure per assorbire l'ondata di sofferenze in arrivo. Sul tema dovrebbe svolgersi oggi un incontro tra Cdp, Sace e Mef.
LAVORO. Il pacchetto 'lavoro' del dl sostegni dovrebbe prevedere la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e l'allungamento a fine anno della Cig Covid-19. Nel decreto potrebbe trovare spazio anche una nuova deroga al dl dignità per facilitare i contratti a termine.
REDDITO. Il dl dovrebbe destinare 1 miliardo al rifinanziamento del Reddito di cittadinanza e dovrebbe prorogare il Reddito di emergenza.