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Def, Salvini: "L'Iva e la flat tax le paghiamo con la crescita"

"Vogliamo essere prudenti, meglio correre dopo ed essere prudenti prima" cosi ha dichiarato Matteo Salvini in risposta alla domanda sulla crescita per il 2019, che nel Def, e' stata fissata allo 0,2% - e continua -“L’Iva non aumenta, non ci sono tasse sulla casa e non ci sono tasse sui risparmi”. Le dichiarazioni di rassicurazione di Matteo Salvini arrivano al termine del vertice con Conte e Di Maio. Il leader leghista spiega che il governo prenderà i soldi dalla crescita e aggiunge che l’Italia è “uno dei Paesi migliori al mondo”. Dopo lo scontro di martedì sul Documento di economia e finanza (Def), prove di tregua a Palazzo Chigi. Il premier ha invitato a pranzo i due vice per tentare una conciliazione.

I tre contraenti del contratto di governo si sono messi a lavoro sulle nuove misure da attuare, il tentativo è quello di mostrare che c’è una strategia complessiva per rilanciare economicamente il Paese, fermo al momento allo 0,2 di crescita con un debito che sale e il deficit che peggiora. Sul tavolo anche il tema della flat tax, la tassa piatta vagheggiata dalla Lega e teoricamente accolta — senza grande entusiasmo e in applicazione del contratto - dal Movimento 5 Stelle. Di Maio spinge per una tassa ”progressiva” in linea con i principi costituzionali, così che a beneficiarne sia il ceto medio e non soltanto i ricchi. Salvini insiste nel ricordare che un tassa piatta, per definizione, non può essere progressiva.

Il vicepremier leghista ha negato che Tria abbia posto come condizione per la tassa piatta l’aumento dell’Iva e ha smentito litigi con il capo del Tesoro: “Se c’era una giornata in cui ero tranquillo era ieri”. Inoltre Salvini ha ammesso che nel Def c’è soltanto il principio ispiratore della flat tax («semplificare e far pagare meno tanti») e guarda già alla prossima manovra economica.