Direzione Pd, Renzi-Gentiloni candidati premier? "Nessun accordo"
Direzione Pd, D'Attorre (Mdp) ad Affaritaliani.it
"Non partiamo dai nomi, ma serve un nuovo programma e un forte cambiamento rispetto a questi anni. E' evidente che se Renzi rimane il candidato premier significa che il Pd rivendica il lavoro degli ultimi 1.000 giorni e su questa base non c'è alcuna possibilità di un accordo". Lo afferma poco prima della Direzione Nazionale del Partito Democratico il deputato e dirigente di Articolo 1-Mdp Alfredo D'Attorre, intervistato da Affaritaliani.it. "Se nel Pd prevalesse la voglia di cambiamento e di voltare pagina per recuparere i tanti elettori di Centrosinistra che si sono allontanati si aprirebbe anche la strada di una nuova leadership. Il candidato migliore poi si troverà ma quello che serve è una discontinuità plastica rispetto agli ultimi anni di governo".
E se il candidato premier fosse Gentiloni? "Rappresenta la continuità con Renzi per le scelte che ha fatto anche sul lavoro e sulla legge elettorale, ha avuto solo un maggiore garbo e un maggiore senso della misura. Il nome del candidato premier comune si trova, se si vuole, il punto è la discontinuità. Ma il timore è che oggi non arriverà alcuna novità sostanziale da parte del gruppo dirigente renziano, anche se mi auguro di essere smentito. Se prevalessero le posizioni di alcuni, come quella di Michele Emiliano, allora le cose cambierebbero. Ma occorre una profonda discontinuità su temi chiave come lavoro, scuola e ambiente. Non vedo questa disponibilità da parte del gruppo dirigente del Pd e anche se facessimo un accordo nei collegi non servirebbe a riportare al voto i tantissimi elettori di Centrosinistra che si sono allontanati".