Politica
Diritto all’oblio oncologico: è legge. Via libera definitivo del Senato
Il testo mira a prevenire le discriminazioni e a tutelare i diritti di chi ha avuto il cancro e poi è guarito
Il diritto all’oblio oncologico è legge. Via libera definitivo del Senato: tutela le persone guarite
Via libera definitivo e all'unanimità dall'Aula del Senato al disegno di legge sull'oblio oncologico. Il provvedimento che ha già avuto l'ok dalla Camera è stato approvato con 139 voti favorevoli. Un lungo applauso con i senatori in piedi segue il voto dell'assemblea.
Si tratta di disposizioni in materia di diritto all'oblio delle persone che sono state affette da patologie oncologiche per prevenire le discriminazioni e tutelarne i diritti. Il testo unificato sull'oblio oncologico che si appresta a diventare legge prevede nei casi di procedure per l'adozione, richiesta di mutui e pratiche bancarie e assicurazioni, così come nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche. Il provvedimento, in sostanza, mira a favorire un reinserimento più rapido dei giovani guariti nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Oggi, infatti, grazie al miglioramento del percorso di diagnosi e cura, sempre più bambini e adolescenti con patologia oncologica possono guarire, una proporzione che cresce di circa il 3% ogni anno. Con percentuali di guarigione in media dell’80% e di oltre il 90% nel caso di specifici tumori.
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Il testo, approvato alla Camera lo scorso agosto, è stato realizzato grazie al lavoro di squadra di Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) con Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncologia pediatrica), che avevano presentato diverse proposte specificamente dirette alla tutela dei pazienti ed ex pazienti onco-ematologici pediatrici. “La legge sul diritto all'oblio oncologico rappresenta una attesa conquista di civiltà per tutti gli ex pazienti oncologici del nostro paese, di tutte le età, e per le loro famiglie", dichiara Paolo Viti, presidente Fiagop, che prosegue: “Un ‘atto dovuto’ che, seppur tardivamente, spazza via lo stigma della malattia imposto da una burocrazia obsoleta, per restituire anche ai guariti da tumore pediatrico il diritto di vivere e di progettare la propria vita con le stesse opportunità normative garantite dallo Stato ad ogni altra cittadina e cittadino”.