Politica

Dl crescita: ok al compromesso Salva Roma e Salva Comuni. Che cosa cambia

Via libera al compromesso sul debito di Roma

Dl crescita: ok compromesso Salva-Roma e Salva-Comuni

Via libera al compromesso sul debito di Roma. E' stato approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera l'emendamento dei relatori al dl crescita che prevede che parte del debito storico della Capitale passi a carico dello Stato, come previsto nella norma originaria, e che i risparmi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui dell'amministrazione capitolina siano utilizzati per andare incontro alle esigenze degli altri Comuni capoluogo in dissesto. La proposta di modifica chiede al Campidoglio di "promuovere le iniziative necessarie per l'adesione dei possessori delle obbligazioni City of Rome" per 1,4 miliardi, in scadenza il 21 gennaio 2048, all'accollo del prestito obbligazionario da parte dello Stato. Stato che in caso di adesione "si assumera' gli oneri derivanti dal pagamento degli interessi e del capitale" del prestito. Per sostenere tali oneri e' istituito un fondo con una dotazione di 74,83 milioni all'anno, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2048. Viene inoltre istituito un fondo ad hoc "per il concorso al pagamento del debito dei comuni capoluogo delle citta' metropolitane" alimentato con i minori esborsi derivanti dalle operazioni di rinegoziazione dei mutui in essere con istituti di credito di competenza della gestione commissariale.

Dl crescita: stop a proposte su assunzioni centri impiego e Inps

Stop alle norma che concedeva alle Regioni due mesi di tempo in piu' per completare le procedure concorsuali per assumere i 5.600 addetti che serviranno a potenziare il personale dei centri per l'impiego. E' stato dichiarato inammissibile l'emendamento dei relatori al dl crescita che prolungava di due mesi, dal 1 luglio al 31 agosto, la deroga in favore delle procedure concorsuali per le assunzioni di personale da destinare ai centri per l'impiego. Salta anche la proposta di modifica, sempre dei relatori, che destinava le risorse finanziarie aggiuntive stanziate dal decretone per reddito di cittadinanza e quota 100 a mille assunzioni all'Inps. Dichiarato inammissibile anche l'emendamento, dello stesso pacchetto, che trasferiva la quota dell'1,4% del Prelievo erariale unico (Preu) a Sport e Salute Spa (l'ex Coni Servizi).