Politica
Elezioni 2018 Centrodestra, Lega e Forza Italia litigano sulle 'altre gambe'
Elezioni 2018 Centrodestra, è già scontro sulle candidature nei collegi uninominali
Difficilissima da digerire per la Lega l'alleanza con la 'quarta' e la 'quinta' gamba del Centrodestra. Correre insieme a Flavio Tosi, che ha appoggiato il sì al referendum costituzionale del 2016 malamente perso da Matteo Renzi, e con Maurizio Lupi, che fino all'altro giorno ha votato tutte le fiducie ai governi Pd, è un boccone molto amaro da digerire. E infatti sui social i militanti sono scatenati e chiedono a Salvini di correre da solo. Ma in Via Bellerio - domani si riunisce il Consigilio federale per il via libera al nuovo simbolo elettorale senza Nord e uguale dalle Alpi all'Etna - stanno già mettendo in atto le contromisure. Siccome le altre due gambe del Centrodestra, la neonata Noi con l'Italia e la formazione cattolica che nascerà intorno all'Udc, sono emanazioni di Forza Italia fortemente volute da Silvio Berlusconi, la Lega chiederà all'ex Cavaliere di rinunciare a una parte delle sue candidature nei collegi uninominali per far spazio a Lupi, Fitto, Tosi, Cesa e tutti gli altri.
"Sono satelliti di Forza Italia, liste che hanno voluto loro. E ora si arrangino a trovargli spazio nei collegi", sentenzia un leghista fedelissimo di Salvini. Finora le ipotesi di suddivisione dei collegi erano 40 per Lega e Forza Italia e 20 per Fratelli d'Italia. 'Quarta' e 'quinta' gamba - che non sono affatto sicuri di raggiungere lo sbarramento del 3% e che hanno una pletora di gente da accontentare (basti pensare agli uscenti) - chiedono una rappresentanza nel maggioritario pari al 10-15% dei collegi che Berlusconi vorrebbe trovare riducendo proporzionalmente le quote di tutti i partiti della coalizione. Ma dal Carroccio, e anche dal partito di Giorgia Meloni, rispondono che "non se ne parla nemmeno". Anche perché il timore (forte) di Salvini e Giorgetti è che questi partitini satellite voluti dall'ex Cav servano più per avere i numeri dopo il voto per l'inciucio con il Partito Democratico che non per cercare di raggiungere una maggioranza di Centrodestra. Che, anche se ci fosse, poi sarebbe difficilissima da tenere insieme considerando la lontanza siderale tra le posizioni ad esempio della Lega e degli ex Ap su moltissimi temi. Euro e immigrazione in testa. Continua quindi il paradosso del Centrodestra che sale nei sondaggi più si divide.