Politica
Elezioni 2018, Centrosinistra: la bacchettata di Romano Prodi
Elezioni 2018, da Prodi un assist formidabile a Matteo Renzi
Il padre dell’Ulivo e del Pd Romano Prodi, con le parole inequivoche e tranchant consegnate ad Affaritaliani.it in risposta alle domande del nostro ottimo Alberto Maggi (leggi qui), fa ordine e pulizia a sinistra tagliando corto con le polemiche e le divisioni.
Il padre dell’Ulivo e del Pd, l’uomo che negli scorsi anni ha portato per due volte la sinistra unita al successo nelle urne contro la destra di Silvio Berlusconi, dopo aver premesso di aver sempre lavorato per l’unità, liquida come divisiva e controproducente l’azione politica di Liberi e Uguali dei vecchi sodali Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani e del sopraggiunto leader Piero Grasso. E mette il Pd al di sopra, restituendogli la centralità e l’autorevolezza del grande partito architrave della sinistra e riconoscendo alla sua leadership il rispetto per il suo ruolo e la sua azione.
Si può discutere, ci si può anche contrapporre - è il succo del suo ragionamento - ma all’interno del partito delle sue regole interne, dei ruoli, delle gerarchie. Lavorando per unire, federare, integrare e crescere e non per dividere e indebolire.
E’ di fatto un assist formidabile a Matteo Renzi e all’attuale classe dirigente del Pd, tutti i giorni sottoposta, sin dai tempi del referendum, a strappi e contestazioni plateali e paralizzanti che hanno scosso e demotivato la base del partito, precipitato nei sondaggi.
Al partito Prodi riconosce il primato, in quanto entità collettiva fatta di regole, di valori, di tradizioni, di uomini che non si possono liquidare tutti i giorni con battute da talk show.
Renzi può piacere o no, ma prima viene il rispetto per il partito e per l’unità della sinistra, condizioni necessarie per cercare di battere la destra e vincere le elezioni, che dovrebbe esser l’obiettivo condiviso di chiunque dice di voler militare e impegnarsi sotto le bandiere rosse della sinistra.
Una lezione politica forte ed autorevole con la quale Romano Prodi, attraverso le parole pronunciate ad Affaritaliani.it rimescola le carte a sinistra e sposta l’asse della campagna elettorale del Centrosinistra, assegnando con nettezza i ruoli a protagonisti e comprimari, da vecchio professore e padre nobile che affronta senza timori e giri di parole i capricci di allievi narcisisti e riottosi, con un colpo della vecchia bacchetta, come si faceva una volta, per affermare ordine e disciplina.