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Elezioni 2018 Pd-M5S contatti informali. Retroscena che ribalta gli scenari

Elezioni 2018 Pd-M5S contatti informali. Altro che Pd-Forza Italia e M5S-Lega...


Ammiccamenti off the record. Dialogo dietro le quinte. Mentre sui media e nelle piazze Matteo Renzi e Luigi Di Maio se le danno di santa ragione, nei territorio e lontano dai microfoni dei cronisti esponenti di primo piano del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - hanno da qualche giorno iniziato ad ipotizzare un programma base di pochissimi punti sul quale trovare convergenze per un esecutivo tecnico da sostenere dopo il 4 marzo, qualora nessuna coalizione o partito ottenga la maggioranza di seggi in Parlamento.

D'altronde il candidato premier dei grillini, incontrando la comunità finanziaria a Londra, seppur tra conferme e smentite, non ha escluso un dialogo post-elezioni con i dem e con Forza Italia, chiudendo invece alla Lega di Matteo Salvini. Gli azzurri di Berlusconi, come noto, considerano i 5 Stelle il male assoluto e soprattutto i parlamentari di FI non sarebbero sufficienti per far nascere un governo con Grillo e Di Maio. Quindi, mentre tutti si sprecano in analisi, commenti e dichiarazioni sulle due ipotetiche grandi coalizioni dopo il 4 marzo (Pd-Forza Italia o M5S-Lega, magari con l'apporto della Meloni), ecco spuntare, non un accordo politico, ma contatti informali per capire se sia possibile individuare pochi punti sui quali costruire un esecutivo tecnico, quindi senza politici, che abbia il sostegno sia dei Democratici renziani sia di Di Maio e Grillo.

Una sorta di piano B (ovviamente segretissimo) per non lasciare il Paese ingovernato a lungo e per evitare il ritorno immediato alle urne. Non solo, al progetto potrebbe anche aggiungersi Liberi e Uguali di Pietro Grasso (ma qui il dialogo non è ancora partito). Tutto ciò si spiega anche con la matematica. Nei sondaggi il Pd scende e il Movimento 5 Stelle sale e, quindi, la grande coalizione alla tedesca tra Renzi e Berlusconi, considerando pure i partitini centristi, sembra sempre più lontana dal punto di vista numerico. Ecco perché dal Pd si sono mossi per capire che fare, senza escludere un'intesa programmatica con un orizzonte temporale limitato, massimo due anni, con i 5 Stelle. Anche per scongiurare - spiegano dal Nazareno - il governo "populista" Di Maio-Salvini-Meloni. Vedremo cosa accadrà, per il momento si tratta di ipotesi di scuola e di contatti informali. Ma dopo il 4 marzo, salvo vittoria del Centrodestra, il tema potrebbe diventare attualissimo.