Politica

Elezioni Abruzzo M5S, nessun terremoto. Ecco che cosa pensano i vertici M5S

Alberto Maggi

Elezioni Abruzzo M5S, l'analisi dei vertici del Movimento 5 Stelle sul voto regionale di domenica

Nervi saldi, nessun terremoto elettorale. Il giorno dopo le elezioni regionali in Abruzzo dai vertici del Movimento 5 Stelle trapela serenità, nonostante le uscite di qualche parlamentare che attacca o Di Battista o Salvini. D'altronde nel primo pomeriggio a dettare la linea è il capogruppo a Montecitorio Francesco D'Uva: "Un grazie di cuore a tutti i cittadini, ai sostenitori e agli attivisti e un grosso in bocca al lupo ai nuovi consiglieri regionali eletti in Abruzzo. Sul voto di ieri è il caso di fare alcune precisazioni: il risultato del MoVimento 5 Stelle è perfettamente in linea con le precedenti elezioni regionali. L'altro dato, innegabile, è che questo sistema elettorale premia chi si presenta con decine di liste collegate, i cosiddetti "portatori di voti". Faccio un esempio paradossale: il Centrosinistra come coalizione ha preso più voti del Movimento ma avrà meno seggi in Consiglio. Non è questa la politica in cui crediamo noi. Che infatti andiamo avanti ancora più decisi di prima - ha sostenuto D'Uva - per concretizzare quel cambiamento che abbiamo promesso e iniziato a realizzare. A breve potremo raccogliere i frutti della manovra approvata a dicembre dal reddito di cittadinanza, alla pensione di cittadinanza, agli sgravi per le imprese che assumono, sino alla riduzione delle tasse per le partite Iva. E nelle prossime settimane approveremo le leggi su acqua pubblica, salario minimo e taglio agli stipendi dei parlamentari. Andiamo avanti a lavorare fieri di quanto fatto finora. Siamo solo all'inizio".

Acqua sul fuoco delle polemiche soprattutto per chi già intravede problemi con la Lega che invece ha fatto il pieno di voti. Non c'è dubbio che nel M5S si aspettassero un risultato diverso. Non la vittoria della candidata Sara Marcozzi, ma 25-26% era l'obiettivo della vigilia. Comunque, come ha spiegato D'Uva, i 5 Stelle hanno bissato il risultato delle Regionali del 2014 e questo non è un dato da buttare. Pesa poi la storica debolezza del M5S nelle Amministrative/Regionali - come abbiamo già visto in Trentino Alto Adige, in Molise e in Friuli Venezia Giulia - dove, spiegano fonti parlamentari grilline, il voto premia maggiormente chi si presenta in coalizione con tante liste civiche (come il Centrosinistra in Abruzzo) dove il legame con il territorio dei singoli candidati penalizza un movimento giovane e internettiano come i 5 Stelle. A livello di governo non cambia assolutamente nulla e la parola d'ordine è 'avanti con il contratto'. L'analisi che si fa nel quartier generale dei pentastellati è che i provvedimenti targati 5 Stelle - su tutti il reddito di cittadinanza, il Decreto Dignità e la fatturazione elettronica - avranno i loro effetti sui cittadini nel medio-lungo periodo, non prima dell'estate. Al contrario, i cavalli di battaglia della Lega - dal blocco degli sbarchi di migranti via mare a quota 100 partita con il botto - sono immediatamente percepibili dalla popolazione. Non solo. Se c'è una piccola autocritica che si fanno nel M5S è quella di non avere avuto il tempo di spiegare le misure (tante) varate in questi mesi.

"Non abbiamo ancora spiegato bene il reddito, il Dl Dignità e il taglio dei vitalizi dei parlamentari che già siamo impegnati nella riduzione del numero dei parlamentari, nel taglio dello stipendio di deputati e senatori e nella battaglia per il salario minimo", commenta un deputato grillino vicino al vicepremier Di Maio. La strategia è aggiustare quindi la capacità di comunicare quanto fatto aspettando che i provvedimenti targati M5S diano i loro frutti. E le polemiche quasi quotidiane di Alessandro Di Battista e Roberto Fico nei confronti della Lega e di Salvini? I massimi vertici del M5S non si stracciano le vesti e non vedono conseguenze sul risultato in Abruzzo. D'altronde, la linea ufficiale è quella di Di Maio e dei due capigruppo, D'Uva e Patuanelli. "Le altre uscite sono a titolo personale e non impegnano le scelte parlamentari del Movimento", spiegano fonti grilline. Insomma, un campanello d'allarme ma si avanti sereni.