Politica
Elezioni europee 2019, cronaca semiseria di chi dice che ha (quasi) vinto
Zingaretti ha sempre lo stesso sorriso nervoso chi non riesce a convincere neppure se stesso. I ventidue partiti della sinistra vera...
Gli altri: cronaca semiseria di quelli che hanno detto di aver(quasi) vinto
Zingaretti ha sempre lo stesso sorriso nervoso chi non riesce a convincere neppure se stesso che le elezioni sono andate bene,sembra un poster sbiadito delle elezioni d’antan, ma rispetto ai compagni rivoluzionari, duri e puri con o senza Rolex, lui almeno sopravvive,e gli basta il secondo o terzo posto.
I ventidue partiti della sinistra vera, quella sincera, quella delle fabbriche e delle brume, delle masse e dei salari non sono riusciti a dare un senso alla loro esistenza comica,nell’eterno auto-sostenersi della politica italiana, dove la frantumazione,anzi l’atomizzazione delle forze è sempre stata una patologia ricorrente.
Gli “zero virgola qualcosa” fanno tenerezza, perchè da sempre rappresentano il velleitarismo di leaderini mediatici incapaci mettere insieme uno straccio di seggio, anche nei Municipi delle città, eppure insistono, in attesa di un ritorno a casa, alla vecchia mangiatoia che per anni li ha promossi,sovvenzionati,e piazzati nel “talkshow de noantri”.
Gli opinion leader sono scomparsi non sopportando la marcia trionfale dell’orribile Goebbels di via Bellerio, e non sanno chi insultare, non sanno che pesci pigliare, come la Bonino che starà cercando un escamotage per farsi eleggere in Slovenia o in Ungheria con i resti che tanti danni hanno fatto nei decenni scorsi a vecchi e nuovi ferri vecchi della politica.
Gli altri osservano sgomenti, le facce livide e su tutte quella pietrificata del Brontosaurus Arcorensis che dal basso del suo otto percento e rotti,vuole rifondare un area dove gli altri due hanno più del quaranta percento.
Nessun politico è mai stato così patetico in un’uscita di scena, e il Big Silvio dovrebbe ricordarsi di chi è stato e che gli Italiani lo ricorderanno soltanto per questo infinito Viale del Tramonto.
I tanti trombati, Mussolini, Kyenge, Gardini, Santanchè, galleggiano come zombie nei retrobottega dei luoghi del nuovo potere dove i vincitori hanno finito di riceve gli applausi, e neppure la spontaneità dello sconfitto numero uno, Giggidimaio, riesce ad eliminare la parabola della comica finale del niente roboante che questo movimento ha espresso
E’ finita un’era? Questo non lo sappiamo ma è sicuramente iniziato un regolamento dei conti che renderà più forte i più forti e molto più deboli, tutti gli altri, gli sconfitti, memori che a parte per De Mita è difficile in politica avere delle seconde change, meglio trovarsi un nuovo lavoro. Vero.