Elezioni Gb, flop Ukip. L'alleato di Beppe Grillo e m5s fuori dal Parlamento
L'estrema destra inglese alleata del m5s a Bruxelles perde le elezioni e sparisce dal Parlamento. Altra batosta per i populismi: è cambiato il vento?
Le elezioni in Gran Bretagna segnano, oltre alla "sconfitta" di Theresa May, seppur risultata vincitrice, e alla "vittoria" del laburista Jeremy Corbyn (forte di un'affermazione considerevole), anche la disfatta totale dell'Ukip (e senza virgolette, stavolta), partito di estrema destra fondato da Nigel Farage, che non conquista neanche un seggio e svanisce di fatto dal Parlamento di Westminster.
Una batosta che si riverbera anche sul suo alleato italiano a Bruxelles, il m5s di Beppe Grillo, che dovette faticare non poco a far accettare a una fetta del suo elettorato l'alleanza con il partito di Farage. Farage che, nel luglio dello scorso anno, subito dopo la Brexit, ha rassegnato le dimissioni meditando di ritirarsi a vita privata.
Qualche tempo fa, dopo aver giocato a fare l'antieuropeista promuovendo anche una raccolta firme per un referendum (farlocco) sull'uscita dall'euro, il partito di Grillo aveva cambiato radicalmente passo, definendosi attraverso Luigi Di Maio, "europeista" e pertanto la sua alleanza con l'Ukip risultava scomoda. Aveva così cercato di distaccarsi dall'EFDD, la compagine che a Bruxelles ospita partiti di destra e di estrema destra, per aderire all'ALDE. Ma il colpaccio gli era andato male ed era stato costretto a tornare all'ovile accanto all'Ukip rimendiandosi una figuraccia internazionale.
Ora il suo alleato di estrema destra che, nell'ultima legislatura, deteneva un solo seggio alla Camera dei Comuni e tre alla Camera dei Lord, ma ben ventidue deputati al Parlamento Europeo, è stato "asfaltato" - per usare termini cari a Grillo. E pensare che, qualche anno fa, Luigi Di Maio sosteneva che Nigel Farage sarebbe stato il prossimo primo ministro inglese... non proprio lungimirante il premier in pectore.
In ogni modo, la disfatta dell'Ukip si inserisce nella serie di batoste elettorali subìte dai populismi in Europa. Dopo l'Olanda, l'Austria e, poco tempo fa, la Francia con la disfatta di Marine Le Pen e del FN, ecco che anche in Gran Bretagna i populisti (di estrema destra) subiscono una battuta di arresto.
Possibile che, almeno in Europa, non tiri più il voto di pancia e che si stia tornando a ragionare alle urne? E questo vento come influirà sulle sorti del partito l cui leader chiede proprio ai suoi elettori di votare "di pancia"? I sondaggi lo danno ancora molto in alto, ma le prossime amministrative potrebbero essere la cartina di tornasole di un'inversione di tendenza anche in Italia.