Elezioni Politiche 2018, programmi: ridurre la povertà, le ricette dei partiti
Elezioni 2018 i programmi dei partiti hanno tutti un punto in comune: la lotta alla povertà. Ecco le cifre del sostengo al reddito anti-povertà
Ridurre la povertà: il leitmotiv dei programmi elettorali dei partiti alle Elezioni 2018
‘Sono in Paradiso’, potrebbe dire un ‘povero’ cittadino extraeuropeo che, per caso, si trovasse in Italia in questo momento. Eh si perché’ avvicinandosi le elezioni i partiti fanno a gara a chi promette di più. ‘Più’ piccioli per tutti’ direbbe il bravissimo Antonio Albanese parafrasando il famoso slogan politico del suo ‘Cettolaqualunque’: ‘più’ pilu per tutti’.
'Soldi a pioggia' sembra essere il mantra che investe, attraverso televisioni, giornali e social network, tutti gli italiani pronti al voto. Fra le tante promesse vale la pena di vedere come i tre partiti pensano di gestire il tema della povertà’ e come interpretano il concetto di reddito. Reddito di cittadinanza per il M5S, Reddito di dignità’ quello di Forza Italia e Reddito d’inclusione previsto dal PD.
Quale e’ il target considerato per il reddito di sostegno? Per il M5S si parla di 2.800.000 famiglie circa e oltre 8.000.000 di persone. Forza Italia ne considera, per il suo reddito di dignità’, 1.600.000 famiglie a cui vanno aggiunti circa 5 milioni di soggetti considerati in povertà’ assoluta e oltre 10 milioni in povertà’ relativa. Numeri più ’credibili’ dal reddito d’inclusione del Pd. Solo 800.000 famiglie e 2 milioni e mezzo di persone.
E i ‘piccioli’, i soldi che dovrebbero essere dati, quanti sarebbero? I grillini promettono una media di 480 euro e immaginano fino a poco meno di 780 euro per un single senza reddito e circa 2000 euro per una famiglia priva di sostegno. Il reddito di dignità’ di FI prevede invece una media più’ alta, ben 1000 euro. Più’ realisti (o più’ taccagni) quelli del Pd che nel loro reddito di inclusione partono da poco meno di 200 euro per un single, fino ai 530 euro per una famiglia numerosa.
Questa pioggia di danaro ha sicuramente dei costi importanti. Di cosa si sta parlando? Per il reddito di cittadinanza si va dai 17 miliardi stimati dall’Istat per finire con i 30 miliardi valutai dall’Inps. Stime diverse anche per il reddito di dignità’ che valuta la manovra in 17 miliardi (Sole 24 Ore), o 29 miliardi (fonte: lavoce.info) o oltre 70 miliardi se si includono pure i ‘relativamente' poveri.
Infine, il reddito di inclusione costerebbe solo 1.8 miliardi e 3 miliardi a regime nel 2020. Al termine, dopo aver scatenato gli appetiti di tanti, le risposte sulle coperture per attivare la pioggia benefica sono purtroppo un po’ meno precise rispetto alle promesse.
La bacchetta magica del M5S ha due segreti: i tagli agli sprechi e alle agevolazioni fiscali. A dire la verità’ tutti i passati Governi avevano promesso la ’spending review’ con qualche successo e molti flop. E pure sull’eliminazione delle agevolazioni fiscali la musica, negli anni passati, non e’ stata molto differente. La bacchetta miracolosa di Forza Italia promette miracoli ancora più’ grandi, perché’ promette le coperture grazie agli effetti positivi della Flat Tax. Un bel rischio scommettere sulla propensione degli italiani che non hanno mai pagato a cambiare ‘modus vivendi’.
Ed infine il Pd, che rimane sempre il più’ austero indirizza la propria bacchetta su un non meglio precisato ‘Fondo per la povertà’. Insomma tanti bei progetti, tanti soldi, tante speranze. Di certo proprio nulla. Sarebbe comunque gia’ positivo se dietro questi squilli di tromba ci fosse seria buonafede e non solo un desiderio di ‘prendi i voti e scappa’. Chissà’ che direbbe Papa Francesco su questi progetti sociali dei partiti per sconfiggere la povertà’ in Italia: li definirebbe seri o solo fake news?