M5s, elezioni Sicilia: ora Luigi Di Maio vuole i voti di Pietro Grasso
I grillini non attaccano il Presidente del Senato, ma aspirano a ereditarne i consensi per sconfiggere Nello Musumeci e vincere il 5 novembre
In vista delle Elezioni Regionali in Sicilia previste per il 5 novembre prossimo, l'ultima settimana di campagna diventa sempre più infuocata. Luigi Di Maio, candidato premier del M5s, arriva a Catania con altri suoi colleghi portavoce grillini per sostenere l'aspirante Presidente di Regione Giancarlo Cancelleri e va all'assalto del Pd, sfruttando strategicamente l'ultima polemica interna al partito. Ovvero la defezione della seconda carica dello Stato Pietro Grasso, che ha lasciato il gruppo piddino al Senato ma non la carica di Presidente di quest'ultimo, in rotta con le politiche renziane e del partito.
"Dove andranno i voti di Pietro Grasso qui in Sicilia?" riflette Di Maio - come leggiamo da Gabriella Cerami sull'Huffington Post - assieme ai suoi colleghi parlamentari pentastellati, pensando che - idealmente - i consensi personali del palermitano Presidente del Senato possano confluire nel m5s. Sarebbe lecito fargli notare che - fisiologicamente - i voti di Grasso siano più probabilmente veicolabili verso Claudio Fava, candidato di MdP, forza politica alla quale l'ex procuratore antimafia è politicamente più vicino.
E peraltro la cosa buffa è che, a differenza di come trattano i loro fuorusciti ai quali chiedono di rinunciare alla carica nel caso ne detengano una e a "restituire il maltolto", nel caso di Grasso i grillini ne parlano con una sorta di rispetto e timore reverenziale. Al punto che nessuno di loro lo attacca direttamente sperando di ereditarne i voti secondo un calcolo del quale non si capisce il fondamento.
I voti di Pietro Grasso, ammesso che possa contare su un bacino di consensi determinante, andranno al Movimento 5 Stelle o a MdP, che già si sfrega le mani all'idea di rosicchiare consenso a Fabrizio Micari e quindi, in ultima analisi, a Matteo Renzi? Malgrado molti cerchino artatamente di sminuire l'importanza delle elezioni siciliane ai fini della situazione nazionale, gli occhi di tutta Italia sono puntati sulla Trinacria e sul suo destino, che potrebbe adombrare quello del Paese nelle prossime elezioni politiche.