Politica
Europarlamento, 5S verso il PSE. Letta sponsor, ma c'è chi dice no...
Trattative in corso, resistenze da parte dei partiti socialisti dei Paesi del Centro-Nord Ue
"Ci si sta lavorando". Così fonti ai massimi livelli del Movimento 5 Stelle parlano della trattativa in corso, sottotraccia, per l'ingresso dei pentastellati nel gruppo del Partito del Socialismo Europeo (PSE) all'Europarlamento. Il tema è stato anche al centro del colloquio di ieri tra il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il nuovo leader Dem, infatti, è il primo sponsor dell'ingresso dei grillini nel PSE. E sono in molti nel M5S, anche a livello di governo, che tifano per questa soluzione. "Magari, vediamo...", commenta un esponente di spicco del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Il problema non è affatto italiano, ma europeo. I 5 Stelle vengono ancora visti oltreconfine come un partito populista e per certi versi anti-Ue. In molti ricordano il viaggio di Luigi Di Maio insieme ad Alessandro Di Battista per incontrare i gilet gialli nei giorni in cui i contestatori francesi mettevano a ferro e fuoco Parigi, e non solo, contestando il presidente filo-europeo Emmanuel Macron. E in molti ricordano anche l'asse tra Grillo e Nigel Farage, nel 2014. L'ex leader dello Ukip allora era impegnato nella battaglia per arrivare alla Brexit, l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, con il pieno sostegno del fondatore dei pentastellati. Poi c'è stata la svolta grillina, grazie soprattutto a Conte, con il voto a favore di Ursula von der Leyen e della nuova Commissione Ue.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, a sostenere l'entrata dei 5 Stelle nel PSE, insieme al Pd di Letta, ci sarebbero i partiti di sinistra dei Paesi mediterranei, primo fra tutti il Partito Socialista spagnolo. A frenare e a mettere i bastoni tra le ruote, invece, sarebbero soprattutto le forze di sinistra delle nazioni del Nord e del Centro Europa. In parte anche l'Spd tedesca, ma i veti e le resistenze arrivano soprattutto da Olanda, Svezia, Danimarca e Finlandia. Ma sia dal Pd sia dal M5S assicurano che è "solo questione di mesi". Perché "arriveremo certamente a raggiungere l'obiettivo". Il tutto dopo che prima i liberali di Macron e poi i Verdi-ecologisti si sono opposti nei mesi scorsi all'ipotesi di un ingresso dei pentastellati nei loro gruppi al Parlamento europeo.