Politica

Europee: Nicola Zingaretti alle prese con i rifiuti delle candidature

Giuseppe Vatinno

Europee: Minniti: Annunziata, Bonino dicono no

Nicola Zingaretti ha cominciato a muoversi per le europee prossime venture ma il brand Pd sembra non avere l’appeal sperato, tantomeno dopo la rottamazione di Matteo Renzi e così il nuovo segretario si è trovato a fronteggiare una serie di rifiuti che forse non aveva messo in conto.

Le difficoltà riguardano il capolista per la circoscrizione Sud per cui Zingaretti ha inanellato una serie di “no” ad iniziare da Lucia Annunziata, la direttrice dell’Huffington Post, che non vuole lasciare la guida del giornale o almeno così sembra.

Tuttavia anche l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti ha rifiutato, in compagnia anche di Ilaria Cucchi. Stessa sorte per il nome di Roberto Saviano, l’autore di Gomorra da sempre vicino alle posizioni del Partito Democratico.

Ma a questo punto resta il nome di Pietro Bartolo, che ha recitato nel documentario Fuocammare, diretto da Gianfranco Rosi e premiato con l’Orso d’Oro a Berlino.

Se a questo si sommano i rifiuti che il presidente della Regione Lazio ha ricevuto sul fronte delle alleanze politiche da Emma Bonino e da Federico Pizzarotti il cerchio sembra chiudersi.

In realtà, Zingaretti si trova a gestire una difficile transizione tra il Pd renziano e un Pd che proprio nuovo non è, anzi si tratta di un ritorno al passato e in questa ottica vanno visti i tentativi con i fuoriusciti Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e Massimo D’Alema.

Certo, la riunificazione del partito ci sta, e forse è anche coerente con la storia della sinistra dopo il periodo a guida Matteo Renzi che ha siglato il Patto del Nazareno con Silvio Berlusconi e prodotto il Jobs Act che neppure l’imprenditore più spudorato avrebbe ami avuto il coraggio di varare.

Ma nonostante questo Zingaretti ha rimediato, per adesso, solo rifiuti.

Sarebbe interessante capire se il segretario del Pd vede nei Cinque Stelle una possibilità di governo, se non a livello nazionale, quantomeno a quello locale.

Michele Emiliano, ad esempio, è stato sempre un fautore di questa possibilità e la marginalizzazione di Renzi non può che spingere in questa direzione.