Politica

Fidanza (FdI): "Timmermans talebano sull'ambiente. Cambiamo l'agenda Ue"

Di Alberto Maggi

"Timmermans è stato non solo il simbolo ma l’animatore di una transizione green imposta a tappe forzate da Bruxelles che sta procurando già molti danni"

I ministri Giorgetti e Fitto, dal Meeting di Rimini, hanno suonato il campanello d’allarme sulla necessità di arrivare urgentemente alla riforma del Patto di stabilità, pena conseguenze negative per l’Italia.
"Hanno ragione. Il fallimento delle vecchie regole che tornerebbero in vigore il 1 gennaio 2024 è testimoniato dal dato che mai il Pil europeo era cresciuto così tanto come nel post-pandemia, a Patto sospeso. Ma anche la nuova proposta su cui si sta trattando presenta delle insidie: se da un lato è vero che un approccio più flessibile nei tempi e nella valutazione delle varie situazioni nazionali viene incontro alle nostre necessità, dall’altro il fatto che questo meccanismo venga affidato alla Commissione e sottratto quindi al vaglio più politico del Consiglio è sicuramente un rischio per noi. Può sembrare un tecnicismo ma non lo è: in quella sede un governo italiano stabile e credibile come quello di Giorgia Meloni saprebbe evitare mosse draconiane. E poi rimane il grande tema: si chiede, o meglio si impone, ai governi di investire centinaia di miliardi nella doppia transizione verde e digitale ma non si scorporano quegli investimenti dal deficit. Idem per le spese militari. Inaccettabile". 

Insomma, i fronti aperti con l’Ue sono sempre molti. Pare che a Francoforte e a Bruxelles non abbiano gradito le ultime mosse del governo italiano su banche e voli low cost… 
"Sulla norma sugli extraprofitti il governo ha regolarmente informato la Bce come previsto dalle norme vigenti. Peraltro è colpa della Bce e della sua pessima scelta di rialzare continuamente i tassi di interesse se ci siamo trovati in questa situazione. Nel percorso parlamentare il testo verrà migliorato ma è giusto chiedere uno sforzo alle banche, soprattutto a quelle più grandi che non hanno adeguato i rendimenti dei conti correnti a fronte dell’aumento dei tassi. Quanto alla polemica con Ryanair e i vettori low cost, da anni ricevono lauti finanziamenti dalle amministrazioni locali per coprire tratte che le compagnie di bandiera non coprivano più. Così facendo abbiamo assistito a un forte smantellamento del trasporto aereo nazionale e ci siamo consegnati mani e piedi a chi ora vorrebbe dettare legge. Proviamo a invertire la rotta, senza intenti punitivi ma senza accettare ricatti. Soprattutto quando di mezzo non ci sono solo i turisti ma anche i cittadini delle nostre isole che hanno diritto di poter tornare a casa senza ipotecarla per pagarsi il biglietto".