Politica

Fratelli d'Italia 35%, Lega al 4, Forza Italia all'1. Il Centrodestra nel 2023

Governo Draghi? Ecco le possibili, clamorose, conseguenze sui partiti del Centrodestra

La coerenza paga. E pagherà. Ne sono certi in Fratelli d'Italia, unico partito del Centrodestra ha tenere saldamente la barra dritta: l'unica soluzione sono le elezioni politiche anticipate, diceva Giorgia Meloni prima dell'incarico a Mario Draghi, e l'unica soluzione sono le elezioni politiche anticipate, dice oggi con SuperMario premier incaricato. Senza se, senza ma, senza spaccature interne, senza subordinate, senza condizionali.

All'interno del Centrodestra sempre più stordito dal nuovo 'dio' Mario Draghi, Fratelli d'Italia è l'unica forza politica che non ha mutato di un centimetro la sua posizione. Silvio Berlusconi, spinto da Renato Brunetto e Mara Carfagna, letteralmente innamorati (politicamente) di Mr 'whatever it takes', ha fatto un vero e proprio endorsement nei confronti dell'ex presidente della Bce arrivando addirittura ad affermare che "va nella direzione da noi auspicata".

Non parliamo poi dei 'piccolini' di Centrodestra, Cambiamo! di Giovanni Toti in testa, pronti a fare di tutto pur di sostenere l'esecutivo dell'ex numero uno dell'Eurotower. C'è poi la Lega. Matteo Salvini si sta arrampicando con le unghie sugli specchi - il rumore stridulo arriva, pare, fino a Pechino - per cercare di tenere unito il Carroccio stretto tra le posizioni sovraniste di Claudio Borghi e Alberto Bagnai e quelle degli sponsor di Draghi di Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia. "Nessun pregiudizio", dice l'ex ministro dell'Interno, pur sapendo perfettamente che il governo di "alto profilo" non potrà certo essere quello auspicato in Via Bellerio.

Va bene Draghi, stimatissimo e apprezzatissimo in tutto il mondo (forse anche su Marte, almeno pare), ma poi i provvedimenti si approvano in Parlamento, dove serve una maggioranza politica. Che cosa accadrà sul reddito di cittadinanza? Come si concilieranno le posizioni assistenzialiste del M5S con quelle liberiste di Forza Italia e Lega? Per non parlare poi dell'immigrazione, quale sarà la linea sugli sbarchi? E le famose riforme che deve mettere in campo Draghi altro non sono, ad esempio, che l'eliminazione di quota 100, tanto cara a Salvini.

La Lega di Giorgetti e Zaia continueranno a invocare il senso di responsabilità? Ci sono anche le multiutility, ovvero la cessione di moltissime municipalizzate ai colossi stranieri, l'opposto di quello che il Carroccio ha predicato per anni. Solo pochi esempi (se ne potrebbero fare tantissimi) della difficoltà, o impossibilità, di mettere insieme il Diavolo e l'acquasanta. Ecco perché in Fratelli d'Italia gongolano.

Con il governo Draghi sostenuto anche da Berlusconi e magari con l'astensione di Salvini e la fiera opposizione, unica, della Meloni sono in molti nel Centrodestra, anche nella Lega, a prevedere un vero e proprio terremoto alle elezioni del 2023. Le previsioni? Sconvolgenti: Fratelli d'Italia al 35%, la Lega al 4 e Forza Italia all'1. D'altronde la coerenza paga. E pagherà.