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Politica
"I furbetti della polizza" colpiscono ancora: Rc auto in aumento costante
Rc Auto, Assicurazione auto

I “furbetti della polizza” colpiscono ancora. Tariffe Rc auto in aumento costante

Sappiamo che quando ci sono guerre e pandemie avviene uno “strano” fenomeno e cioè aumenta l’inflazione e con essa i costi alimentari, energetici e dei servizi. È fino ad un certo limite fisiologico ma ci sono alcuni comparti in cui l’aumento ha un differenziale di crescita è eccessivo.

È il caso delle tariffe Rc auto.

L’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha registrato un aumento medio di 391 euro nel quarto trimestre del 2023, pari al 7,3%.

Allertato da questi dati il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha ieri stesso incontrato la commissione “allerta rapida sorveglianza prezzi” insieme ad alcuni esponenti del settore assicurativo a “Mister Prezzi” Benedetto Mineo.

Tariffe Rc auto tavolo al ministero con Urso

Sul sito del ministero si legge:

“Lo scopo dell'incontro è stato approfondire le recenti dinamiche dei costi dell'RC auto, a fronte di un aumento del prezzo medio del +7,3% in termini reali tra dicembre 2023 e lo stesso periodo nel 2022, come registrato da IVASS. L’esigenza di avviare il monitoraggio è nata a seguito delle segnalazioni pervenute agli Uffici del Garante dei prezzi, da parte di privati e di Associazioni dei consumatori, relative all’aumento dei costi delle polizze. Infatti, il prezzo medio pagato, rilevato nell’indagine IVASS sui prezzi effettivi per la garanzia Rc auto (IPER), è di 391 euro per i contratti stipulati nel quarto trimestre del 2023”.

Tariffe Rc Auto, aumenti medi del 7,3% (391 euro) in un anno. A Roma 10,4%

Entrando ancora più nel dettaglio sugli aumenti si scopre che: “Gli incrementi si sono registrati in tutte le province e varia tra il +4,4% e il +10,9%. Quelli maggiori si registrano a Caltanissetta (+10,9%), Roma (+10,4%) e Vercelli (+10,2%). Inoltre, il differenziale di prezzo tra Napoli e Aosta risulta pari a 242 euro, in aumento dell’1,0% su base annua e in riduzione del 46,1% rispetto al quarto trimestre del 2014”.

Tra le grandi città Roma è al primo posto con un incremento addirittura del 10,4%, un valore non giustificato da dinamiche strutturali.

Poiché le assicurazioni auto sono giustamente obbligatorie, questi aumenti rappresentano per i cittadini un vero e proprio balzello e chiunque abbia una macchina sa che gli aumenti sono costanti ogni anno e spesso ben al di là dell’inflazione.

Sarebbe ora che si facesse pienamente luce su queste dinamiche particolarmente odiose perché ci sono anche in assenza di eventi limite come guerre e pandemie tanto da far sospettare l’esistenza di “furbetti della polizza”.

Speriamo quindi che il governo -che è intervenuto prontamente- possa risolvere o quanto meno mitigare e riportare nella norma questo ingiustificato aumento delle polizze assicurative che vanno a colpire come al solito i meno abbienti perché non sono proporzionati al reddito reale ma uguali per tutti.






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