Politica

Gioielliere condannato, l'ANM: "No presupposti per legittima difesa"

Di Alberto Maggi

Il presidente Giuseppe Santalucia ad Affaritaliani.it

"Dalla Lega invettive, difficile rispondere razionalmente"

 

"E' difficile rispondere razionalmente, come sarebbe mio dovere fare, di fronte a quelle che sono solo invettive". Con queste parole il presidente dell'ANM Giuseppe Santalucia, intervistato ad Affaritaliani.it, replica alle durissime critiche arrivate dalla Lega, e in particolare dal vice-segretario Andrea Crippa, per i 17 anni di carcere a Mario Roggero, il gioielliere condannato per l'uccisione di due rapinatori a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Crippa ha parlato di sentenza vergognosa, di follia e del fatto che i magistrati così cancellano lo stato di diritto in Italia.

"Bisogna ragionare sulle sentenze dopo la conclusione dell'iter processuale, quelle parole sono solo invettive e non ho possibilità di controdedurre. Da quanto ho appreso leggendo i giornali, perché non ho letto la sentenza, in questo caso sono mancati i presupposti della legittima difesa e non è stata affatto una sentenza ideologica. I presupposti per la legittima difesa sono ben precisi e sono la necessità di difendersi, l’inevitabilità altrimenti del pericolo alla propria incolumità e la proporzione tra la difesa e l'offesa subita. Questi presupposti non sono stati individuati e le ideologie dei magistrati non c'entrano nulla".

"Ricordo - sottolinea Santalucia - che la legittima difesa risponde a tassativi e precisi principi, non esiste in Italia la legittima offesa. Le sentenze sono certamente criticabili ma con argomenti e leggendole bene, altrimenti si tratta solo di invettive che lasciano il tempo che trovano. Da resoconti che ho letto c'è stata una assenza dei presupposti di legge della legittima difesa", conclude il presidente dell'ANM.