Politica

Giorgetti a processo, le opposizioni: "Chiarisca su Mes e Patto di Stabilità"

di redazione politica

Marattin (Iv): "Il ministro non se la caverà parlando solo di manovra. Chiederemo spiegazioni per quelle scelte del governo". E c'è anche la grana Superbonus

Giorgetti, non solo Mes e Patto.  Sul superbonus rischia di perdere la faccia: ecco perchè

Il ministro dell'Economia è atteso oggi in Commissione Bilancio, la riunione ha come ordine del giorno la manovra di bilancio, ma essendo blindata su quel testo ci sarà poco da discutere. Ma sarà l'occasione per i membri dell'opposizione presenti per interrogare Giorgetti su altre due questioni: il Mes e il Patto di Stabilità. Roma - si legge su Huffingtonpost - doveva giocare un ruolo di primo piano - "Italia protagonista", era lo slogan del governo - ma si ritrova a rincorrere un accordo voluto da Olaf Scholz ed Emmanuel Macron e per di più si è messa contro i partner europei sul Mes: in questo caso le parole di Giorgetti evocano rimpianti, più che ambizioni. Se fosse dipeso da lui, ha provato a spiegare, avrebbe approvato il fondo salva Stati. Invece hanno finito per pesare dinamiche "non solo economiche", e cioè il rinsaldato asse in chiave sovranista tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E ora, lascia trapelare, in Europa "ce la faranno pagare".

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"Noi - tuona Luigi Marattin di Italia Viva - gli chiederemo della bocciatura del Mes e dell'approvazione del nuovo Patto di stabilità. Se lui vuol parlare d'altro, vada a parlare in un'altra sede. Siamo una Repubblica parlamentare, e lo decidono i parlamentari su cosa vogliono interrogare il governo", dice a scanso di equivoci il capogruppo di Iv. Il tema è schiettamente politico: la tenuta di Giorgetti e la linea di politica economica del governo. "Siamo abituati a tutto in questo paese, ma un ministro che dice "io avrei approvato il Mes" e poi non trae le conseguenze è davvero strano. Vogliamo capire in che universo siamo, anche perchè - dice ancora Marattin- leggiamo sui giornali che Claudio Borghi rivendica di aver condizionato la scelta. Dice "Meloni mi ha chiamato, abbiamo deciso insieme". "Parliamo di Borghi: uno che vuole uscire dall'euro e aveva pronti i minibot con la faccia di Tardelli... E a Giorgetti questo va bene. E' folle".

Giorgetti scioglierà oggi le riserve sul decreto per salvare i lavori del Superbonus nei condomini chiesto dalla maggioranza. Preso atto che su una proroga del 110% nel '24 Giorgetti non avrebbe mai ceduto, la maggioranza cerca almeno di limitare i danni. Guido Liris, di Fratelli d’Italia, ha proposto un Sal, uno stato di avanzamento lavori straordinario, a fine anno. Servirebbe a certificare tutti i lavori fatti fino al 31 dicembre, assicurando per questi la detrazione al 110%. Dopo il Mes e il Patto di stabilità si aggiunge anche il Superbonus. Forza Italia spinge per una proroga, ma il ministro dopo aver detto che la misura "ha provocato una voragine nei conti" rischia di perderci la faccia accettando un compromesso.