Politica

Meloni in difficoltà. Ecco perché il governo non ha più il vento in poppa

L'analisi di Alessandro Amadori*

Gli errori di Meloni? I compromessi col passato e l'allineamento al mainstream europeo

E anche la decisione di aumentare il tetto della flat tax, e parallelamente di rimodulare al ribasso il reddito di cittadinanza, andava meglio sostenuta sul piano della sottostante finalità economica. Senza dimenticare il percorso piuttosto erratico con cui si è prima proposta di alzare molto il limite del pagamento in contanti, per poi fare comunque una significativa marcia indietro.

Nella politica di contrasto dell’immigrazione clandestina, la postura assunta è un po’ una via di mezzo fra quella della “tolleranza” dei due governi precedenti e quella di una linea di vera contrapposizione rispetto alle politiche degli scorsi tre anni. Anche nel rapporto con l’Europa e con l’establishment finanziario mondiale, la carica di “cambiamento” che Giorgia Meloni aveva saputo evocare in campagna elettorale ha ceduto il passo a un atteggiamento di molto maggiore allineamento e di piena sintonizzazione con il mainstream europeo.

Da un lato, tutto questo è positivo in termini di riduzione dei motivi di resistenza preconcetta nei confronti del governo di centrodestra da poco insediatosi. E’ cioè positivo in termini di ricerca della “legittimazione” sul piano internazionale. Ma, dall’altro, questo posizionamento sulla linea di mezzeria potrebbe portare, nei prossimi mesi, a una percezione, da parte dell’elettorato di riferimento del centro-destra, di troppo marcata “normalizzazione”.

Giorgia Meloni e il suo governo, se vogliono mantenere per tutto il 2023 il consenso raggiunto alla fine del 2022, devono trovare un nuovo punto di equilibrio fra l’esigenza di non destabilizzare in alcun modo il posizionamento internazionale dell’Italia, e di non mettere in pericolo la sua stabilità finanziaria, e quella altrettanto importante di non deludere rispetto ad aspettative di cambiamento che erano state molto forti durante la campagna elettorale. Ci riusciranno? Lo vedremo nei prossimi mesi, sostanzialmente entro la fine di luglio. Quando saranno passati nove mesi dalla formazione del governo, e la sua gestazione demoscopica sarà davvero terminata. 

*politologo e sondaggista