Politica
Giustizia, Delmastro (FdI): "Superare la Legge Severino? Non è all'ordine del giorno"
Carceri, "la soluzione è un piano di edilizia penitenziaria e non liberare i detenuti". Intervista
"255 milioni in edilizia penitenziaria che, secondo le stime del Dap, recupererà 7mila posti sui 10.000 mancanti, umanizzando così la pena, Se l'avessero fatto prima non ci troveremmo in questa situazione"
"Non è all'ordine del giorno". Con queste parole il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d'Italia Andrea Delmastro, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla richiesta di Forza Italia di superare e migliorare la Legge Severino. "Non è nell'agenda politica del governo, ma ne discuteremo. Quando ci fu il referendum abrogativo noi eravamo contrari, perché non si poteva buttare il bambino con l'acqua sporca. Si potrebbe ipotizzare un intervento sulla Legge Severino per renderla più coerente con il dettato costituzionale, ma non certo l'abrogazione della medesima legge".
Quanto al cosiddetto decreto 'svuotacarceri', Delmastro sottolinea: "Il sovraffollamento nei penitenziari esiste da prima che io nascessi. Mancano 10mila posti detentivi e abbiamo investito 255 milioni di euro per edilizia penitenziaria per recuperare 7mila posti. Avesse fatto altrettanto chi ci ha preceduto non ci troveremmo in tale situazione, ma la sinistra è sempre la stessa: sa sempre cosa fare….quando governano gli altri e se ne dimentica quando governa lei,”
Quindi la soluzione è costruire nuove carceri e non abolire reati o far uscire chi è in galera… "Esatto, la soluzione è un piano congruo di edilizia penitenziaria rispetto al fabbisogno che è un problema che esiste da almeno 50 anni e non liberare chi sta in carcere. Immaginiamoci se in Germania facessero un dibattito lunare come questo. Mancano posti per i detenuti, aboliamo reati, liberiamo chi sta in galera o costruiamo nuove carceri? La risposta è quello che stiamo facendo noi: 255 milioni in edilizia penitenziaria che, secondo le stime del Dap, recupererà 7mila posti sui 10.000 mancanti, umanizzando così la pena, Se l'avessero fatto prima non ci troveremmo in questa situazione".
"Il concetto di umanizzazione della pena non può certo essere lo svuotacarceri, non è nelle corde di questo governo. Ma costruire nuovi luoghi detentivi. Ricordo infine a tutti i sedicenti filosofi del diritto che la sinistra ha sempre fatto svuotacarceri e siamo di nuovo in questa situazione di sovraffollamento e quindi significa che spesso chi viene liberato poi torna a delinquere. Il carcere deve essere rieducativo e la soluzione non è farli uscire perché il trattamento si fa in carcere o con le pene alternative, non con la liberazione: un piano serio di edilizia penitenziaria come stiamo facendo e il traguardo storico di aver saturato le piante organiche degli educatori, preposti al trattamento del detenuto, è la giusta miscela. Anche in questo caso constato con amarezza che la saturazione delle piante organiche degli educatori è stata fatta da questo Governo che viene accusato di non avere una concezione rieducativa della pena. La rieducazione si fa con un piano educatorio non con gli svuotacarceri, già sperimentati e rivelatisi fallimentari", conclude Delmastro.