Politica
Governo, Alfano al Pd: "Se vuole la crisi lo dica chiaro"
Renzi: "Crisi? Niente giochini, sosteniamo governo"
"Da Matteo Orfini ho sentito parole surreali. Siccome non siamo nati ieri e abbiamo capito il giochino, dico che non ci stiamo. Se qualcuno cerca pretesti per far cadere il governo e andare al voto anticipato lo dica chiaro". Angelino Alfano, leader di Ap, reagisce nella situazione di caos della maggioranza che si è venuta a creare dopo l'elezione di Salvatore Torrisi, senatore del suo partito, a presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, contro il candidato del Pd Giorgio Pagliari.
Alfano, poi, rinnova la richiesta di dimissioni a Torrisi. Il quale, però, gli risponde per le rime: "L'intervento di Alfano mi sembra irrituale e inconcepibile, manco il Pcus, Partito comunista sovietico faceva queste cose". E ha aggiunto: "Sono seriamente preoccupato per lui".
Ma Alfano non molla e ribadisce la distanza da Torrisi: "Prendo atto della scelta del senatore Torrisi. Amen. Ha scelto la sua strada. La nostra è diversa: il senatore Torrisi non rappresenta Ap al vertice della commissione Affari costituzionali".
Chiamato in causa, Orfini non tarda a rispondere e scrive su Twitter:
Rispetto alla vicenda dell'elezione del pres. comm. Affari istituzionali siamo oltre le fake news. Siamo al dadaismo https://goo.gl/vkEESS
13:11 - 6 Apr 2017
Intanto per il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd, Andrea Orlando, l'Italia deve stare attenta a "non scherzare con il fuoco" in relazione al rischio di un ritorno alle "urne senza sbocco", come ha detto a margine di una visita al Salone del Mobile di Milano.
Mentre il leader Mdp Roberto Speranza ha osservato: "Quello che è successo ieri è una vicenda parlamentare e non riguarda il governo. In ogni caso, visti i risultati, il Pd farebbe bene a guardare in casa sua, alle contraddizioni dovute al congresso. Detto questo, una cosa è sicura: la stagione dell'autosufficienza e dell'arroganza per noi è chiusa. Se il Pd pensa di andare avanti così non troverà risultati positivi sulla sua strada".
Il governatore della Puglia e candidato alla segreteria dem Michele Emiliano ha invece scritto un post su Facebook in cui ipotizza che l'ex premier Matteo Renzi "sta creando una strategia della tensione per rompere con il governo Gentiloni".
L'ex segretario del Pd ricandidato alla segreteria Matteo Renzi liquida la questione con una battuta. Da Napoli, nuova tappa del suo tour in giro per l'Italia con il trolley, afferma: "Altro che piccole discussioni della politica nazionale: qui si respira a pieni polmoni la speranza. E la lotta contro la rassegnazione".
Aprendo la riunione al Nazareno con i parlamentari che sostengono la sua mozione l'ex premier non ha voluto parlare di "crisi": "L'episodio di ieri grave e antipatico. Il nostro linguaggio non può tornare alla prima Repubblica. Noi la parola crisi di governo non la vogliamo utilizzare, come fanno Ncd o Mdp. Questi sono giochi da prima repubblica contro il Pd". E lancia la sfida: "Il fronte del no al referendum, al Mattarellum, all'Italicum, quello che ha votato Torrisi e ora è maggioranza, adesso ci faccia qualche proposta". E ricorda: "Il lavoro del governo va difeso e incoraggiato". Renzi pur riconoscendo la gravità dell'accdauto non crede in una possibile nuova votazione: "La vicenda della prima Commissione è grave e avrà conseguenze. E' improbabile chiedere che si rivoti ma è un episodio che segna un punto politico. Fatemi dare un abbraccio a Pagliari, vittima di uno sgarbo istituzionale".