Politica
Governo, Di Maio a Salvini: "Ok a premier terzo. Ma no a Berlusconi"
Governo, Di Maio: "A Salvini dico: scegliamo un premier terzo. E nel programma reddito di cittadinanza e Fornero"
"E' una cosa che Matteo Salvini sa da un po': se il punto e' realizzare cose per gli italiani e quell'ostacolo e' Luigi Di Maio premier scegliamo insieme un presidente del Consiglio a condizione che questo sia a capo di un governo politico M5s-Lega e realizzi fatti come l'abolizione della Legge Fornero o il reddito di cittadinanza". Luigi Di Maio a In mezz'ora in piu', su Rai 3, fa dunque ufficialmente un passo indietro e lancia la palla al Centrodestra. "Una soluzione va trovata se il rischio e' un altro algido governo tecnico", ha aggiunto davanti alle telecamere di Lucia Annunziata a In mezz'ora su Raitre.
"Finche' Salvini diceva 'scegliamo un premier di centrodestra' la mia persona era l'argine perche' non ci fosse un premier di centrodestra", ha spiegato. "Io faccio un passo indietro, Salvini fa un passo indietro, ma c'e' un'altra persona che deve farlo. Quando Berlusconi ha cominciato la sua esperienza politica, io facevo il primo anno di liceo. Nella Terza Repubblica i cittadini fanno un passo avanti e i politici fanno un passo indietro", ha aggiunto Di Maio.
"L'idea e' un contratto di governo su un governo M5S-Lega. Oltre non si va", ha proseguito. "Vogliamo fare un governo politico con la Lega su determinati punti".
Quanto al governo tecnico, nessuna apertura. "Ho sempre detto che nel Presidente Mattarella ci riconosciamo come figura di garanzia. Oggi quello che io dico e': le forze politiche devono avere l'onere di risolvere questa questione. Per il governo del presidente oggi non ci sono numeri, perche' se noi non ci siamo e non c'e' la Lega di Salvini, mancano i numeri".
"L'esercizio provvisorio e' da scongiurare sicuramente - ha spiegato il leader grillino -. Il governo ha presentato un Def e quel documento lo analizzeremo in Parlamento. Un decreto legge manovrina a luglio o a settembre. Quello noi saremmo disponibili a sostenerlo per scongiurare l'aumento dell'Iva. Ma per tenere i conti in ordine non vogliamo sopportare governi che non rappresentano il popolo italiano".
"Non vedo le condizioni per un governo che non sia politico, ma ci sono comunque le condizioni per tenere i conti a posto".
Renzi e' venuto meno a un accordo con il M5S? "Mettiamola cosi': se il presidente Roberto Fico riceve un incarico esplorativo dal Presidente della Repubblica e il Pd di fronte a quell'incaricato dice che c'e' una disponibilita' al dialogo e in quella delegazione ci sono i due capigruppo renziani... Ha meravigliato un po' tutti l'intervista di Renzi da Fazio che ha fatto saltare il tavolo. Non credo che il Pd e il reggente Martina aprissero ai Cinque Stelle senza aver consultato il partito internamente. Ora sento il Pd dire 'ci siamo a un governo istituzionale'. Dunque l'unica preoccupazione era impedire al M5S di governare al costo di andare al governo con il centrodestra, questo lo dovranno spiegare ai loro elettori".