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Governo, Dpcm duro: stop alla circolazione libera in molte Regioni; è lockdown
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Governo, Dpcm duro: stop alla circolazione libera in molte Regioni; è lockdown

Il governo ha deciso, sarà mano pesante per il nuovo Dpcm per affrontare l'emergenza Coronavirus. Il premier Giuseppe Conte, dopo una giornata di scontri con le Regioni alla fine ha deciso di adottare la linea dura: il coprifuoco per tutto il Paese scadrà alle ore 22. Solo oggi sarà reso noto l’elenco delle regioni più a rischio, che secondo le indiscrezioni della vigilia sono Piemonte, Lombardia, Calabria e provincia di Bolzano. Misure più attenuate potrebbero scattare per Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Val d’Aosta.

Il Dpcm - si legge sul Corriere della Sera - divide l’Italia in tre fasce, contraddistinte da tre colori. Un livello nazionale, verde. Un livello arancione, con le restrizioni che scattano per le Regioni con «scenario di elevata gravità e livello di rischio alto». E infine il livello rosso, per quei territori dove lo scenario è di «massima gravità» e dove scatta il lockdown sulla base del documento scientifico di «Prevenzione e risposta a Covid- 19» concordato con le Regioni: vietato spostarsi anche all’interno del proprio Comune, se non per motivi di lavoro, salute, urgenza o per accompagnare i figli a scuola.

Nelle regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, - prosegue il Corriere - oltre alle misure previste per le zone verdi si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive. L’ordinanza ha validità 15 giorni. "È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati". Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per «comprovate esigenze", e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. È sempre "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza". Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Restano aperti parrucchieri e centri di estetica. Chiusi invece bar e ristoranti tranne le consegne a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto.

Ad eccezione «della scuola dell’infanzia, primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza». Rimane «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori". Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto. È «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale»

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