Politica
Governo, FdI incalza Lega e FI: "È evidente, comanda il Pd"
Intervista di Affari a Luca Ciriani (FdI): "Si sta in maggioranza se si riesce a incidere. Sul catasto, bel segnale il centrodestra unito in Commissione"
Catasto, Luca Ciriani (FdI): “Questa vicenda è la dimostrazione che al Governo contano Draghi e il Pd. Altrimenti si sarebbe potuto rinunciare e stralciare la riforma”
Da un lato c’è la linea dura di Mario Draghi che, dopo la lunga parentesi delle elezioni quirinalizie, ha assunto un piglio decisionista, e dall’altro c’è la sempre più difficile coabitazione delle forze politiche di maggioranza, soprattutto con le elezioni politiche che si stagliano all’orizzonte. Quanto accaduto sulla legge delega fiscale, e in particolare sull’articolo 6 di revisione del catasto – col Governo per ben due volte salvo per un solo voto in commissione Finanze alla Camera –, sembra essere solo un assaggio del Vietnam parlamentare che attende questa riforma in Aula. Si profila un vero e proprio scontro muscolare. Al punto che, per cercare di correre ai ripari, tra domani e venerdì avranno luogo dei bilaterali tra esecutivo e gruppi di maggioranza proprio per cercare di sciogliere i nodi sul tavolo. E al punto che la materia casa oggi è stata anche oggetto del Question time del premier Draghi alla Camera, incalzato da Fratelli d’Italia.
Insomma, quello del catasto è un terreno molto scivoloso. Sebbene il ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D’Incà oggi si dica “più ottimista” e parli di un clima “migliorato”, il nodo vero è capire, visti i numerosi dossier da affrontare, se sia davvero possibile andare avanti così e per quanto tempo. Il capogruppo di FdI al Senato Luca Ciriani, interpellato da Affaritaliani, non ci gira intorno: “Si sta al Governo se si riesce a incidere su questioni fondamentali come il rischio di nuove tasse sulla casa, soprattutto in un momento in cui i cittadini sono già in enorme difficoltà nel pagare le bollette”.
Per Ciriani, comunque, “è un bel segnale che il centrodestra in Commissione abbia ritrovato l’unità su un tema centrale come questo. Non dimentichiamo - sottolinea – che stiamo parlando del bene primario degli italiani. L’Italia è un Paese di risparmiatori il cui risparmio è destinato principalmente proprio all’acquisto della casa. Motivo per cui, appunto, non va gravata di tassazioni nuove e aggiuntive”.
Certo, la riforma è attesa alla prova dell’Aula, con l’alta probabilità che, di fronte alla batteria di 460 emendamenti, venga posta la fiducia. Sarà lì che si vedrà davvero se il centrodestra rimarrà compatto o meno. Secondo Ciriani, “la vicenda del catasto è la dimostrazione che al Governo contano Draghi e il Pd perché altrimenti - evidenzia - si sarebbe tranquillamente potuto rinunciare e stralciare la riforma”. A questo punto, “bisognerà vedere se i nostri alleati avranno la volontà di non cedere di fronte all’eventuale ricatto della fiducia e quindi di sostenere la battaglia fino in fondo”. A sentire il senatore di FdI, infatti, non c’è alternativa: “Il centrodestra deve battere un colpo su tali questioni. Noi sicuramente manterremo la nostra posizione e ci auguriamo che i nostri alleati si facciano sentire. Anche perché - rimarca - se il cdx rimarrà compatto è possibile pure che il Governo si renda conto dell’evidenza e arrivi a nuove determinazioni, comprendendo che non è il caso di insistere”.
E’ un’ipotesi. L’altra, però, è che cada il governo, non le pare? “Il problema è che non si può procedere a colpi di ricatto dell’esecutivo nei confronti del Parlamento, che ha una sua dignità ed è sovrano. Altrimenti ci spieghino a cosa serve questa istituzione che noi difendiamo. Così come difendiamo il ruolo dei partiti e, naturalmente, del centrodestra”.
Insomma, sul catasto non si torna indietro. Almeno dalle parti di Fratelli d’Italia. Neppure le rassicurazioni date oggi da Draghi a Montecitorio hanno convinto il partito di Giorgia Meloni. “Rimane senza risposta la domanda delle domande – punge Ciriani -: perché ci si ostina a voler fare una riforma se non verrà applicata? E’ davvero difficile da spiegare agli italiani. La verità è un’altra: si tratta di una pistola carica messa sul tavolo che prima o poi qualcuno utilizzerà. Mentre la politica oggi dovrebbe solo essere in grado di rassicurare le famiglie rispetto alla situazione drammatica che si trovano a fronteggiare. La nostra contrarietà a questa riforma dunque è e rimane totale. Anche perché - conclude il senatore - in ballo non c’è solo la tassa ma anche il valore della casa, il cui aumento incide sull’Isee e quindi sulla possibilità o meno di rientrare nelle misure sociali che Governo, Comuni e Regioni destinano alle famiglie”.